Marine Le Pen: "Sono pronta. Posso prendermi l'Eliseo"

Al congresso di Lione militanti mobilitati per vincere le presidenziali 2017. Atmosfera trionfale e anti-Ue: "Juncker? Molte parole, pochi soldi. Una frode"

Marine Le Pen punta alla vittoria clamorosa alle presidenziali del 2017
Marine Le Pen punta alla vittoria clamorosa alle presidenziali del 2017

nostro inviato a Lione

Seduta al fianco della nipote Marion – nuova erede politica della famiglia che in queste ore, a 24 anni, scala la vicepresidenza del partito - Marine Le Pen si gode lo spettacolo del padre e fondatore Jean-Marie che apre il Congresso di Lione ricordando quarant'anni di attacchi e insulti subiti dal Front National. Tailleur pantalone nero (quasi a rievocare le radici) e solito caschetto biondo, la dama dell'ultradestra francese si presenta al suo popolo con una sfilza di record senza precedenti. Il Fn non solo è il primo partito di Francia. Il movimento agita e convince la Rete più degli avversari. E infatti la platea è piena di ragazzi e il sito del Fn è il primo più visitato di Francia fra quelli politici. Lei, che parla ormai a operai e moderati, è oggi la leader più seguita su Facebook. Mentre scalda i muscoli per il discorso di oggi, combatte anche l'assalto dei giornalisti, per i quali è ormai la candidata favorita nella corsa del 2017 per l'Eliseo.

Tre generazioni riunite oggi e sua nipote Marion che trionfa alla vicepresidenza. Il Fn è ormai una dinastia di famiglia?

«Ogni generazione ha i suoi combattenti. Ma è la base che decide. E non mi stupisce che Marion sia in testa, se lo merita. È una giovane promettente e come deputata ha dimostrato competenza, energia, volontà».

Oggi è anche la giornata di Sarkozy, eletto presidente dell'Ump. Si propone come l'uomo che unisce. Lei è la leader che divide?

«Vedrete cosa accadrà nell'Ump. La prima cosa che farà Sarkozy sarà uccidere Alain Juppé politicamente, per stroncare la sua corsa alle presidenziali 2017».

Suo padre dice che nel 2017 sarà Sarkozy-Le Pen e che lei diventerà presidente. Comincia a Lione la sua corsa all'Eliseo?

«Qui comincia l'assalto ai dipartimenti, cioè la preparazione al voto di marzo 2015. Abbiamo messo in campo un esercito di ottomila candidati. E siamo il solo partito che a ogni elezione registra una crescita. Perciò sì, la fine sarà il 2017. Noi siamo preparati».

In questi giorni il premier inglese Cameron ha annunciato lo stop alle prestazioni sociali per gli immigrati. Anche voi farete lo stesso?

«È quello che diciamo da anni. E infatti l'annuncio di Cameron mi sembra di buon senso, anche se mosso probabilmente da ragioni elettoralistiche. Rientra nell'ambito di quella politica dissuasiva dell'immigrazione che il Fn predica da sempre».

Gli immigrati al largo di Lampedusa vanno aiutati o lasciati in mare?

«Sono stata a Lampedusa. Arrivano giovani di venti e trent'anni, spesso cercano di raggiungere la Francia e la Germania. Ma chi, in quei Paesi, fa credere che l'Europa sia un Eldorado ha una grande responsabilità. Sono convinta che questa gente vada ovviamente messa in sicurezza, sfamata e dissetata. Ma poi bisogna subito riportarli sulle coste dalle quali sono partiti».

Per questo da anni siete considerati un partito razzista e xenofobo…

«L'accusa di razzismo è solo una strategia per impedire che si facciano buone politiche anti-immigrazione. I francesi non credono più a questa storia».

A Strasburgo, il Fn ha votato una mozione di sfiducia a Juncker insieme con Grillo e Farage. È l'inizio di una nuova alleanza?

«Se ci sarà convergenza, lo valuteremo di volta in volta. E voteremo di conseguenza».

Juncker ha annunciato un piano di investimenti da 300 miliardi. Sono molti soldi…

«Sono molte parole e pochi soldi. Juncker è la nuova frode».

Tutta da buttare l'Unione Europea?

«Ha adottato un modello ultraliberista che sopprime la libertà dei popoli di decidere e ha messo in ginocchio il continente con la sua austerità».

La sua alleanza con Matteo Salvini è sempre più solida. Che vedete nel futuro della Lega Nord?

«Guardo con grande entusiasmo crescere i voti della Lega, con cui abbiamo una relazione di fiducia. Credo che sarà presto al centro della scena politica italiana come lo è oggi il Front National in Francia».

Ha invitato Salvini a Lione. C'è grande affinità politica con il leader della Lega?

«È un uomo estremamente coraggioso. Ha dato alla Lega un respiro nazionale. Ha un'energia debordante. Certe volte, quando lo vedo al lavoro, lo guardo estasiata».

Lo vede primo ministro?

«Perché no?»

E Renzi?

«L'altro Matteo è come Sarkozy. Un grande talento al servizio della menzogna».

Il prestito di 9 miliardi dalla banca ceco-russa. Siete al soldo del Cremlino?

«Sia chiaro: non c'è stata una sola banca europea pronta a prestarci dei soldi. Mi sembra ci sia una volontà di impedirci di partecipare alla vita politica del Paese. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro: denunciare le banche e i loro interessi contro l'economia reale, mentre loro non svolgono il ruolo di prestare soldi e finanziare la democrazia».

Per la crisi in Ucraina, la Francia ha bloccato la consegna della

nave porta-elicotteri Mistral

«Un grave errore storico, politico ed economico. La parola della Francia dovrebbe sempre essere rispettata. Se basta che Obama apra bocca perché i nostri dirigenti rompano i patti…».

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