Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa si appresta a rottamare le mascherine: «Conto che al prossimo Consiglio dei ministri del 15 giugno potremo approvare un decreto per l'abolizione dell'obbligo di mascherina per gli studenti che sosteranno gli esami di maturità. Un'indicazione chiara sulla questione deve essere data dal governo», afferma il sottosegretario. E il governatore del Lazio Nicola Zingaretti è sulla stessa lunghezza d'onda: «Chiedo al governo di provvedere e di permettere gli esami senza le mascherine. Non è nemmeno tanto corretto dire che debbano farlo i dirigenti scolastici, penso che per la maturità si possano garantire le forme di sicurezza dentro le aule ma senza dire alle ragazze e ai ragazzi di indossare le mascherine», ha detto il presidente della Regione, durante il Roma Pride. «Chiedere di dover mettere le mascherine proprio nel momento in cui c'è lo stress di dover affrontare un esame, secondo me, è una vera e propria cattiveria. Ho sempre rispettato le indicazioni della scienza e del governo però anche per gli studenti del mio territorio dico al governo: ripensateci. In un'aula arieggiata si può fare un esame senza mascherine», ha concluso. Ma come sempre è il caos. A tutt'oggi agli scritti dovrebbe essere obbligatoria la mascherina, per gli esami orali ancora non si sa: c'è confusione sull'utilizzo dei dispositivi di protezione di naso e bocca per gli esami di terza media e di maturità, ormai imminenti. Se per i dirigenti scolastici la mascherina va indossata alle prove scritte, agli orali, appena il candidato inizia a parlare, può toglierla. Ma per il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi deve decidere il presidente di commissione.
Scaricabarile. «Ci atteniamo alle regole, ma devono essere chiare, non equivoche. Rimandare la decisione ai presidenti di commissione, significa mettere in difficoltà le scuole», ha ribadito Mario Rusconi, presidente di Anp Roma.
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