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Matricole, big e veterani: i nuovi senatori arrivano a Palazzo Madama

Al via a Palazzo Madama le procedure di accreditamento per i nuovi senatori. Ai nuovi eletti il kit con la Costituzione, il regolamento del Senato e i trattati europei

Matricole, big e veterani: i nuovi senatori arrivano a Palazzo Madama

Per qualcuno è la prima volta, altri invece sono alla seconda, terza o addirittura alla quinta legislatura. Per tutti, però, oggi è un po' come il primo giorno di scuola. Varcare la soglia di Palazzo Madama per accreditarsi in vista della nuova legislatura è un’emozione.

Il primo ad entrare stamattina attorno alle 9.30 nella sala Nassyria è il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini. Lo prende come un "segnale di buon auspicio". Ad accoglierlo ci sono gli assistenti parlamentari. Gli mostra il telegramma di convocazione e il documento di identità. Poi vengono scattate le foto di rito e consegnata la busta rossa che contiene la Costituzione, il regolamento e i trattati europei. "Per noi, poi, da primo partito in questa XIX legislatura c'è anche una responsabilità in più", esordisce. Non a caso a seguirlo è il collega di partito Luca De Carlo e un manipolo di nuove leve.

I volti nuovi

Tra i senatori agli esordi nel partito di Giorgia Meloni, a presentarsi lunedì mattina ci sono Paola Ambrogio, Gaetano Nastri, Paola Mancini, Costanzo della Porta, sindaco di un piccolo comune del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, e Guido Castelli, assessore alla Ricostruzione delle Marche ed ex primo cittadino di Ascoli Piceno. "Diventare senatore – confessa ai cronisti - è il sogno nel cassetto di chi ha cominciato a fare politica a 20 anni". Il collega Della Porta promette di lavorare per il Paese ma anche "per il mio piccolo Molise". E già è pronto a mettersi a "studiare".

Tra i volti nuovi c’è anche Raffaele De Rosa, eletto in Campania per il M5S. "Un mondo nuovo per il ruolo che vado a ricoprire. Nella vita sono militare, capitano. Un gran bel salto", dice ai giornalisti. Michele Fina, invece, è uno dei sei senatori più giovani. Segretario del Pd abruzzere, "non avrebbe mai immaginato" di ritrovarsi qui a soli 44 anni. Sarà tra quelli che giovedì prossimo accompagneranno Liliana Segre a presiedere la prima seduta.

L'ex ministro e gli altri big

Nel corso della mattinata fanno capolino anche i big, come l’ex ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, che torna in Senato per la seconda volta. "Stavolta all'opposizione", ci tiene a mettere in chiaro. Un compito diverso che, assicura, porterà avanti con impegno. "Voteremo le cose che ci convincono e non voteremo quelle che non ci convincono", promette. "Faremo un’opposizione responsabile ma intransigente", rimarca anche Mariolina Castellone, capogruppo pentastellata nella scorsa legislatura. Già lancia avvertimenti al prossimo governo: il Movimento è pronto a dare battaglia "se la destra proverà a mettere in discussione il Reddito di cittadinanza, se si proverà a stravolgere la Costituzione o se non si daranno risposte immediate all'emergenza bollette". Già domani, annuncia, è in programma la riunione con i nuovi eletti.

Al Senato arriva anche l'ex presidente del Copasir, Adolfo Urso, in odore di ministero (della Difesa), e Giulio Terzi di Sant’Agata che promette di portare avanti una "politica estera nell'interesse della nazione". "Rimettere in moto la giustizia" è la priorità per la senatrice leghista Giulia Bongiorno.

I veterani

Tra i veterani che si sono presentati in mattinata c’è Antonio De Poli, di Forza Italia, alla quinta legislatura, di cui tre a Palazzo Madama. Rientrare in Senato e poi in Aula per l’inizio della legislatura, però, dice, "è sempre un'emozione". "L'elezione del presidente – sottolinea - è l'elezione più importante che abbiamo in questo momento". Anche il Dem Walter Verini ha all’attivo ben tre legislature. "Faremo opposizione.

– annuncia - Concordo con chi dice che può aiutare il Pd a ritrovare un rapporto più quotidiano con il Paese reale, rapportandosi quotidianamente in parlamento e anche nel Paese all'Italia vera".

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