Meloni: "Cosa penso sui migranti e perché sto coi polacchi"

La leader di Fratelli d'Italia traccia la propria linea in Europa: "Sto con le Nazioni che collaborano ma restano sovrane in casa propria"

Meloni: "Cosa penso sui migranti e perché sto coi polacchi"

La prima italiana ad essere eletta leader di un partito europeo: grandissima soddisfazione per Giorgia Meloni, recentemente premiata all'unanimità come presidente del partito dei Conservatori e riformisti europei. Un altro record per la leader di Fratelli d'Italia, che può vantare anche di essere stato il ministro più giovane nella storia della Repubblica. Probabilmente il traguardo europeo è stato favorito anche dalla grandissima crescita registrata dal suo movimento negli ultimi mesi. Fa bene a godersi il meritato momento. Intanto ha già ricevuto le prime telefonate di congratulazioni e di buon lavoro, pure da parte di Paolo Gentiloni.

L'ex ministro della Gioventù ha deciso di sposare la causa dell'Ecr per non rimanere isolata in Europa. Un rischio che va evitato con una presa di coscienza ben precisa: l'Ue non si esaurisce nelle due opzioni "uscire o prostrarsi in ginocchio". La Meloni ha infatti voluto ribadire che rappresenta la "terza via blairiana di destra", appoggiando i partiti che condividono un modello confederale e le Nazioni "che collaborano ma restano sovrane in casa propria". In molti si chiedono quale sia la differenza sostanziale tra i sovranisti di Salvini e i Conservatori: a suo giudizio questi ultimi propongono una concreta alternativa di Europa, "nel solco di un pensiero presente sin dall’inizio del processo d’integrazione europea".

Mano tesa al governo

La Meloni è stata spesso durissima nei confronti dell'Unione europa per la totale assenza nel corso dell'emergenza Coronavirus. Almeno potremo beneficiare dei 209 miliardi, anche se arriveranno in tempi non adeguati. "Capisco alcune perplessità europee sul sistema pensionistico italiano, ma la riforma più adatta non me la può spiegare Bruxelles. Ogni Stato deve essere responsabile ma è sovrano a casa propria", ha tuonato. Il veto della Polonia impedisce la revisione del Trattato di Dublino sui migranti, considerato un finto problema visto che si occupa di profughi, "ossia il 10% del totale dei migranti". Fratelli d'Italia propone da sempre il blocco navale e la distinzione tra rifugiati e immigrati clandestini. Leggendo bene il nuovo piano di Ursula Von der Leyen si può prendere atto del fatto che "non sono solo i cattivi dell’Est a chiedere di combattere l’immigrazione illegale ma anche la Commissione Ue, con Francia e Germania in testa".

Nell'intervista rilasciata a La Stampa si è parlato infine del rapporto con il governo giallorosso. L'utilizzo delle risorse del Recovery fund "deve esprimere una visione di fondo della crescita" e per questo Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha lanciato l'idea di un grande e comune patto per l’Italia che aderisca agli indirizzi Ue e che veda la partecipazione di istituzioni, politica e tutti i maggiori soggetti economici e sociali del Paese.

La Meloni ha ribadito la propria disponibilità alla collaborazione, così come dimostrato in questi mesi: "Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 abbiamo presentato oltre 2mila proposte per avere indietro come risposta il silenzio. Possibile che non ce ne fosse neppure una buona? Comunque siamo qui".

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