Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rivendicato attraverso un video postato sui social il lavoro portato a termine sino a questo momento. «Abbiamo deciso di fare il punto sul nostro lavoro. Ci siamo chiesti se avessimo fatto almeno una cosa utile ogni giorno ma erano di più», ha premesso il premier. E ancora: «Abbiamo raccolto le prime cento azioni in cento giorni, dai provvedimenti contro la mafia, al controllo per la legalità, dai migranti al tetto al prezzo del gas». Non sono soltanto promesse mantenute ma anche nodi sciolti in situazione di emergenza, mentre il clima geopolitico, e dunque economico-sociale, prendeva pieghe complesse. Ancor di quelle che hanno accompagnato il governo Draghi.
«Potevamo fare di più? - si è chiesto la leader di Fratelli d'Italia durante il video -. Si può sempre fare di più. Si deve sempre fare di più e meglio ma io sono soddisfatta - ha sottolineato - del fatto che non sia passato neanche un giorno, sabati, domeniche, feste comprese, senza che abbiamo almeno tentato di dare una risposta. Sempre dalla parte dell'Italia». Quello della Meloni è un bilancio in parte calibrato anche sul cambio di passo in materia di gestione dei fenomeni migratori: «Abbiamo cominciato a difendere i nostri confini dai trafficanti di essere umani», ha osservato. Una linea, più dura rispetto al recente passato, che è stata portata avanti pure attraverso provvedimenti specifici: «Dalla lotta all'immigrazione illegale, con il decreto sulle Ong e il riconoscimento da parte dell'Ue della necessità di affrontare il problema dei migranti in modo strutturale come chiesto dall'Italia, fino alla gestione dell'immigrazione legale, fissando le quote di chi può venire a lavorare in Italia rispettando le regole».
C'è stato spazio pure per come il Belpaese possa e debba essere percepito all'esterno: «Abbiamo proiettato l'Italia come nazione di nuovo protagonista a livello internazionale», ha proseguito il vertice di Fdi. Ma, tra quelli sciorinati c'è anche un altro «cambio di passo»: quello operato nei confronti della lotta all'illegalità. Il carcere ostativo resta. I provvedimenti contro la mafia sono stati i primi messi nero su bianco da questo esecutivo. E ancora l'aumento dei controlli nelle stazioni e le previste diecimila assunzioni nelle forze dell'ordine. C'è orgoglio, insomma, per quanto messo in campo in questi primi cento giorni. E il primo presidente del Consiglio donna della storia d'Italia non lo ha nascosto affatto. E non è tutto. «Dal Patto per la terza età - ha continuato la Meloni - , che pone le basi per una riforma complessiva delle politiche a favore degli anziani, fino all'aumento delle pensioni minime, abbiamo detto ai nostri anziani che li consideriamo importanti e abbiamo cura di loro». Anche gli anziani - ha rammentato - sono al centro dell'azione politica del centrodestra tutto.
Sul fisco e le imprese l'impostazione è chiara: essere «uno Stato amico di chi produce» e «combattere l'evasione fiscale dove si annida davvero». E se la «solidarietà» è stata rafforzata, il diritto alla casa è stato tutelato.
E ancora i 30 miliardi per le bollette, il taglio al reddito di cittadinanza (misura che ha messo eccome in moto l'economia), gli interventi in favore della famiglia e della demografia, un altro taglio, ossia quello alla tassazione sul lavoro, la tregua fiscale, il fondo di solidarietà e il fondo di garanzia per le giovani coppie. Tanto, ma solo l'inizio.
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