Meloni tira dritto: profitti "ingiusti" e Bce "discutibile". Segnale agli scettici della maggioranza

Più che "gli appunti di Giorgia", "l'antologia di Giorgia". Un video di quasi ventotto minuti che la presidente del Consiglio posta su Facebook per dire la sua praticamente su tutti i dossier politici sul tavolo

Meloni tira dritto: profitti "ingiusti" e Bce "discutibile". Segnale agli scettici della maggioranza
00:00 00:00

Più che «gli appunti di Giorgia», «l'antologia di Giorgia». Un video di quasi ventotto minuti che la presidente del Consiglio posta su Facebook per dire la sua praticamente su tutti i dossier politici sul tavolo. A partire dalla tassazione al 40% sugli extra-profitti delle banche, misura introdotta nell'ultimo Consiglio dei ministri e che da 48 ore ha mandato in agitazione la maggioranza. La premier, che lunedì aveva lasciato illustrare il provvedimento in conferenza stampa a Matteo Salvini, decide dunque di intervenire in prima persona. Sia per arginare dubbi e distinguo all'interno del centrodestra (Forza Italia in primis), sia per rispondere a chi imputa a Palazzo Chigi la responsabilità di un misura che ha causato un crollo verticale delle banche quotate in Borsa, che martedì hanno bruciato nove miliardi di capitalizzazione.

Meloni rivendica la misura, critica la politica della Bce e invita gli istituti di credito a comportarsi in modo corretto. La tassazione «sui margini ingiusti delle banche», spiega, è la misura «più importante» presa nell'ultimo Consiglio dei ministri. Stiamo vivendo, dice la premier, «una fase economica e finanziaria complicata» e «in Europa abbiamo avuto una forte inflazione causata da fattori esterni alla nostra economia». La risposta della Bce, aggiunge, è stata però quella di «intervenire con una politica molto decisa sui tassi d'interesse». E, puntualizza, «si potrebbe discutere dell'efficacia dell'iniziativa» della Banca centrale europea. Che «ha portato a una situazione in cui aumentano i prezzi, aumenta il costo del denaro e quindi anche dei mutui a tasso variabile, dei nuovi mutui e dei prestiti esistenti». E tutto ciò «comporta una contrazione dell'economia». In questa situazione «difficile», dice la premier, «è importante che il sistema bancario si comporti in modo il più possibile corretto». Cosa che invece non è accaduta. «C'è stato un aumento dei tassi passivi che le banche hanno applicato ai propri clienti, ovvero un aumento di quanto la banca chiede al cittadino a fronte di mutui e prestiti, al pari del quale però dovrebbero aumentare anche i tassi attivi riconosciuti dalle banche a chi deposita», spiega. «Però questo non è sempre accaduto e stiamo registrando utili record da parte di molti istituti bancari». Di qui la scelta di «introdurre una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse», cioè la differenza tra l'ammontare degli interessi passivi e attivi.

Nella sua «antologia», però, Meloni non parla solo di banche. Illustra e rivendica le altre misure dell'ultimo Consiglio dei ministri (tranne quella sui taxi), a partire dalla norma salva-processi contro la criminalità organizzata. E poi guarda a domani, quando incontrerà le opposizioni per un confronto sul salario minimo. Un dialogo in salita, anche perché - alla vigilia del faccia a faccia di Palazzo Chigi - la premier non nasconde le sue enormi perplessità. «Il salario minimo rischia di essere controproducente e peggiorare le retribuzioni», dice nella quasi mezz'ora di video-messaggio. Durante il quale rivendica anche la stretta al reddito di cittadinanza. «Il governo - spiega - non tornerà indietro. Da luglio a settembre sono previste in Italia poco meno di un milione e mezzo di nuove assunzioni e ci sono possibilità di trovare un lavoro».

Poi, in una «antologia» che diventa via via «zibaldone», c'è tempo per parlare del Pnrr («l'Italia non perderà risorse»), della Zes per il Mezzogiorno, della legge sull'oblio oncologico, delle delocalizzazioni, degli incendi e pure della lotta alla droga.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica