Messaggio necessario: il mondo ora è cambiato

Rendere più difficile (presumiamo anche migliorando i controlli sui destinatari) e costoso il rilascio ai cittadini russi di visti d'ingresso nell'Unione Europea è tutto fuorché un'idea sbagliata

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Rendere più difficile (presumiamo anche migliorando i controlli sui destinatari) e costoso il rilascio ai cittadini russi di visti d'ingresso nell'Unione Europea è tutto fuorché un'idea sbagliata.

Sgombriamo subito il campo dall'obiezione più diffusa, secondo la quale così facendo si darebbe un assist al Cremlino che strilla alla «russofobia» e si accrescerebbe il consenso tra i russi per il regime di Putin. Intanto quel consenso esiste già (purtroppo) presso una maggioranza scientificamente disinformata e non saranno gli ostacoli ai visti per qualche migliaio di ricconi beneficati dal potere ad incrementarlo; e poi è bene ricordare che il termine stesso «russofobia» è uno strumento della propaganda putiniana, un classico termine Made in Kgb per manipolare la nostra opinione pubblica e squalificare chi critica il regime.

Più ancora, ricordiamo che una misura del genere non sarebbe diretta «contro i russi», i migliori dei quali dopo il 24 febbraio in Europa ci si sono già rifugiati (sono quasi un milione), ma piuttosto avrebbe una duplice funzione. La prima nei confronti dei cittadini russi, i quali devono capire che è uno scandalo che mentre il loro esercito aggredisce un popolo europeo turisti dello stesso Paese aggressore vengano a fare la bella vita a Saint Tropez o sul lago di Como. Se non si ostacolasse questa vergogna, semplicemente si darebbe a Putin e ai suoi cittadini-sudditi un'ottima ragione per pensare che il nostro unico valore sia il denaro. Un po' di vacanze meno glamour in Kazakistan o in Bielorussia potrebbero invece costituire per loro un'utile occasione di riflessione.

La seconda è una questione di sicurezza. Il famoso interesse nazionale di cui tanti amano riempirsi la bocca. C'è una guerra in corso in Europa e durerà ancora a lungo, anche se tanti italiani si illudono che basti un po' di buona volontà per liberarsene. Questa guerra l'ha scatenata Vladimir Putin e il nostro Paese è schierato (giustamente) dalla parte degli aggrediti. È dunque più che logico pensare - la cronaca recente lo conferma ampiamente- che in mezzo a tanti turisti e studenti russi si celino spie e in generale soggetti poco amichevoli: staremo meglio senza.

Del resto, il piagnisteo di quanti temevano il tracollo del nostro turismo senza il 2% apportato dai russi è stato appena smentito dagli ultimi dati: gli alberghi italiani sono pieni di europei e di americani che li hanno abbondantemente rimpiazzati.

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