Alessandro Alfieri non fatica a dire che alcune parti del ddl Zan «hanno bisogno di essere specificate meglio». È sul come che il leader di Base riformista, gli ex renziani del Pd, non si sbilancia. «Noi siamo per ricorrere agli ordini del giorno, se Italia viva pensa a qualche emendamento mirato siamo sempre pronti all'ascolto. Ma della Lega non ci fidiamo».
Quali sono i punti principali da chiarire?
«Sul tema dell'autonomia scolastica si può capire meglio come organizzare la giornata sull'omofobia. Quanto all'articolo 4 sulla libertà d'espressione, frutto di una mediazione con Forza Italia, se serve specificare meglio lo si può fare, come su altri temi che hanno destato preoccupazioni, anche in Vaticano. È giusto ascoltare tutti quando si parla di temi così delicati».
Sul ddl Zan si è creata una situazione critica nel gruppo del Pd di cui fa parte. Lei stesso ha espresso perplessità.
«Abbiamo discusso più volte all'interno del gruppo. Sono emerse sensibilità diverse ma anche la consapevolezza che il compromesso raggiunto alla Camera fosse una buona sintesi. Si è pensato di poter rispondere con ordini del giorno da votare insieme al ddl Zan, che servano a delimitare e specificare meglio il perimetro della legge».
L'ordine del giorno le sembra un mezzo giuridico adeguato per limitare la discrezionalità dei magistrati che molti giuristi hanno indicato come uno dei principali problemi?
«Se Iv si siede al tavolo del centrosinistra, discuteremo se sono preferibili gli ordini del giorno o emendamenti mirati come chiedono loro».
Ma il ddl Zan secondo lei è modificabile o è come il Vangelo?
«Se Iv vuole stravolgere la legge no, ma se si tratta di piccoli emendamenti siamo sempre stati pronti all'ascolto. Prima però c'è da risolvere una questione politica: devono decidere se vogliono stare con la Lega, che secondo noi vuole affossare la legge, o con il centrosinistra che vuol far fare un avanzamento nella tutela di persone che subiscono discriminazione e forme d'odio. La legge permetterebbe al Paese di fare un passo avanti».
Vuol dire che le alleanze politiche vengono prima della bontà del testo? E se la Lega presentasse emendamenti condivisibili?
«Tre mesi fa c'era la massima disponibilità a discutere, ma la risposta della Lega è stata di ostruzionismo e rinvii. Non ci possiamo più fidare di un partito che si è comportato così, che si finge europeista per stare con Draghi in Italia e firma appelli con Orban e Le Pen».
Lei parla della Lega ma anche il Pd in questo momento sembra fare tattica e mettere l'identità del partito prima del bene dei cittadini.
«Noi vogliamo approvare il ddl Zan. A questo punto dare una legge migliore al Paese dipende da Italia viva. Scelga da che parte stare».
E con la posizione di Forza Italia vede punti di mediazione?
«È certo che l'atteggiamento di Forza Italia è sempre stato diverso da quello della Lega».
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