Mondiali di nascondino. Gli italiani fanno "tana"

Nella "ghost town" di Consonno in 400 si sono nascosti, cercando riparo (pure dalla pioggia)

Mondiali di nascondino. Gli italiani fanno "tana"

A vederli tutti e 400 lì, stravaccati su un'enorme spianata verde, ti viene da chiedere: «Ma perché non organizzate una bella partita di calcio 200 contro 200?». E invece no, questi «atleti» qui la palla preferiscono nasconderla; anzi, il loro vero obiettivo (tutt'altro che nascosto) è quello di giocare personalmente a nasconderello. Benvenuti al «Nascondino World Championship», dove vince chi non si fa trovare. Mai. Neppure - per coerenza ideologica - al momento della premiazione. Che è avvenuta ieri, con un podio tutto italiano dove ci si è continuati a nascondere a oltranza (anche per riparasi dalla pioggia che ha rotto non poco le scatole, pur senza riuscire a rovinare la festa). Una tre giorni che ha portato nei bucolici dintorni di Consonno, frazione del comune di Olginate (Lecco), il meglio dei nasconditori (e dei cercatori) «intercontinentali». Nel 2016 vinsero i francesi, ma quest'anno i team italiani avevano in serbo (ben nascosto, s'intende) l'asso nella manica: un «fiuto» sopraffino per snidare la concorrenza. Ottanta squadre provenienti di ogni parte della Terra pronte a contendersi l'ambito trofeo della Foglia di Fico d'Oro: roba prestigiosa, mica pizza e fichi. Una gara memorabile, divertente anche per gli spettatori che non sanno se ridere o piangere dinanzi a giovani e anziani che gareggiano a chi si mimetizza meglio tra i diroccati anfratti di quella meravigliosa ghost-town che è Consonno: l'ex «paese dei balocchi» che negli anni '60 era stato ideato dal genio visionario di un imprenditore lombardo, il nobile Mario Bagno. Doveva diventare la Las Vegas italiana, ma il progetto fu abbandonato nel 1977 a causa di una frana che fece smottare gli edifici già costruiti: un minareto, una pagoda cinese, un castello medievale, una balera, un motel e decine di altri luoghi pensati per il divertimento di «gente fuori dal comune». E così Consonno divenne un paese-fantasma. Una location perfetta, oggi, per gli stravaganti fuoriclasse del nascondino che godono nell'accovacciarsi dietro una balla di fieno, o arrampicandosi su un albero o infrattandosi tra i ruderi della ghost town consonniana.

Tutto intorno si scatena la babilonia di lingue con un team dal Giappone, una dagli Stati Uniti, due dall'Australia e una selezione africana; per non parlare delle squadre europee provenienti da Francia, Portogallo, Svizzera, Belgio, Slovenia e Ungheria.

Una parentesi a parte merita uno degli sponsor della manifestazione: il mitico sito Pornhub. Che spiega, con cognizione di causa, il senso del suo coinvolgimento: «Nascondiamo così bene alle nostri mogli le visite su Pornhub che possiamo vincere il campionato mondiale di nascondino».

Non a caso i porcelloni di Pornhub hanno messo in pista anche la loro bella squadretta. Spiega Vasco, il loro capitano: «Abbiamo preparato alcuni travestimenti, parrucche e bambole gonfiabili, per confondere chi verrà a cercarci. Faremo del nostro meglio per tenere il più alto possibile lo spirito di Pornhub».

«Ma vi rendete conto? - si chiede sbalordito Giorgio, uno degli organizzatori della competizione -. Gente che arriva fin qui dalle parti più lontane del pianeta per giocare a nascondino. È una realtà che ci riconcilia col sogno, con la voglia di vivere e la gioia di stare insieme. Divertendosi con le cose semplici. Che sono anche quelle più vere e autentiche».

E forse non è un caso che il nascondino sia il «gioco di società» più conosciuto, amato e praticato al mondo. Qui, a Consonno, di bambini (anagraficamente tali) ce n'erano abbastanza, ma gli adulti (bambini dentro) erano assai di più. «Tana» per tutti.

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