Non passa giorno senza che la Capitale non si macchi di sangue.
Ieri è stata dichiarata la morte cerebrale di Danilo Salvatore Lucente Pipitone, il caporal maggiore dell'Esercito originario di Erice (Trapani), ricoverato nel reparto di rianimazione dell'Umberto I. Poche ore prima, la periferia sud-est della città, si era trasformata in Far West e due ragazzi erano stati feriti a colpi di arma da fuoco.
Il militare 44enne, che prestava servizio presso l'ospedale Celio, era stato aggredito nella notte tra venerdì e sabato in via dei Sesami, all'angolo con viale Palmiro Togliatti, a Centocelle. Gli agenti di alcune volanti lo avevano trovato a terra, privo di sensi, dopo aver ricevuto la segnalazione da alcuni passanti. La vittima aveva il volto tumefatto, un grosso taglio sul sopracciglio e i segni di un colpo ricevuto alla nuca con violenza. Poco prima era stato visto discutere con qualcuno nei pressi di un bar, che però aveva chiuso tre ore prima.
Gli investigatori della squadra mobile romana, che si occupano del caso, hanno ipotizzato che l'uomo sia stato colpito con un pugno al volto e sia finito a terra sbattendo il capo. Ma qual'è il movente dell'aggressione? I poliziotti lavorano su questo e stanno cercando ulteriori riscontri dalle immagini delle telecamere presenti in zona. Stanno anche ascoltando alcune testimonianze e hanno messo sotto torchio un paio di persone. Chi ha lanciato l'allarme, ha notato un uomo che fuggiva a velocità sostenuta a bordo di un'auto. La zona è terreno franco di prostitute e spacciatori e in prima battuta si era pensato a un tentativo di rapina, ma il caporal maggiore aveva ancora addosso il portafoglio.
Pipitone era stato in missione in Albania e abitava negli alloggi di servizio nella cittadella militare della Cecchignola. Ieri, quando ne è stata dichiarata la morte cerebrale, sono arrivati i familiari dalla Sicilia.
Violenza anche a Morena. Due ragazzi, di 27 e 21 anni, sono stati feriti sabato poco le 22 in via dei Sette Metri. Contro il 27enne, che ha precedenti penali, sono stati sparati due proiettili, uno dei quali lo ha raggiunto a una gamba e si è conficcato a poca distanza dall'arteria femorale. La vittima è stata sottoposta poco dopo a un intervento chirurgico d'urgenza. Anche l'amico è stato colpito, ma le condizioni di entrambi non sono gravi. Mobile e scientifica sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. I due non hanno voluto collaborare ma gli investigatori ritengono che alla base dell'imboscata ci sia un giro di droga di cui anche i due potrebbero far parte.
Si tratta del secondo agguato a colpi di pistola avvenuto in pochi giorni.
Infatti venerdì all'Infernetto due ristoratori, marito e moglie, si erano recati al Grassi di Ostia dichiarando di essere stati raggiunti da alcuni colpi di pistola mentre erano in auto con il figlio neonato. Ad avvicinarli due sicari a bordo di uno scooter. Dietro l'agguato ci sarebbe l'ombra della malavita organizzata.
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