Silvio Berlusconi consegna all'opinione pubblica una inedita valutazione sul Reddito di Cittadinanza. Un giudizio, quello del presidente di Forza Italia, che rianima il dibattito su questa misura di welfare che il Movimento Cinquestelle ha sempre sentito come la sua bandiera. In un'intervista al Tempo il leader azzurro sostiene infatti che i furbetti «sono davvero poca cosa rispetto alle situazioni di povertà che il Reddito è andato finalmente contrastando».
Rimandando alle parole usate dal premier Draghi quest'estate («È troppo presto per dire se il reddito di cittadinanza verrà riformato. Quello che vorrei dire è che il concetto alla base del reddito di cittadinanza io lo condivido in pieno»), Berlusconi continua a muoversi con prudenza lanciando segnali di distensione anche agli avversari storici in un momento come quello attuale in cui la crisi economica e la lotta alla pandemia chiedono il concorso di tutti. In questa chiave va letta pure la volontà del leader azzurro di pubblicare il video del terzo richiamo del vaccino.
La posizione di Berlusconi rimescola le carte del dibattito politico. E in tanti, soprattutto a sinistra, gli riconoscono ora la sincerità del ravvedimento (in passato si era lamentato che fosse una misura poco adatta per combattere la disoccupazione). La battaglia si sposta adesso necessariamente sui banchi parlamentari quando si dovrà passare al setaccio la legge di Bilancio. Il grillino Davide Crippa, per esempio, accoglie con favore il ripensamento di Berlusconi. I grillini - dice - vogliono rivedere il Reddito nelle misure che intervengono sul controllo preventivo. Ma «non possiamo raccontare al Paese che i furbetti siano un problema numerico enorme». «Perfino Berlusconi si è accorto che il Reddito è una misura a sostegno di milioni di famiglie in situazione di povertà - commenta Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana - Non sarebbe male che ora se ne accorgessero anche Salvini, Renzi e Meloni».
La reazione dell'alleato di governo e di coalizione, però, non ha seguito gli auspici di Fratoianni. Salvini continua a pensare che la misura sia prodiga di sprechi. «Chiederò un incontro a Draghi in settimana, perché è necessario trovare subito altri soldi per bloccare gli aumenti delle bollette. È la cosa più urgente: milioni di famiglie e di imprese rischiano di vedersi staccare luce e gas. Servono almeno tre miliardi, si taglino agli sprechi e ai furbetti del Reddito di Cittadinanza».
Non soltanto, però, la posizione di Berlusconi è in linea con quella di Draghi. Ma, come ricorda Sestino Giacomoni, rimanda «al reddito di dignità» che Forza Italia aveva proposto nel 2018. Una misura da ancorare all'imposta negativa sul reddito. «L'imposta negativa - spiega Giacomoni -, spinge a darsi da fare, accentando pure un lavoro poco retribuito perché poi lo Stato integrerà la differenza».
Si tratta di applicare un'aliquota fiscale al contrario, lo Stato non prende soldi ma li dà: chi percepisce un reddito di lavoro sotto una certa cifra viene integrato fino a ricevere almeno mille euro al mese in totale, come previsto dal Reddito di dignità.
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