Il governo, soprattutto l'ala grillina, dopo il crollo del ponte di Genova porta al centro del dibattito politico le nazionalizzazioni. Un tema che questo che da un lato i grillini col piede sull'acceleratore, dall'altro la Lega, con Giorgetti che frena sull'ipotesi di statalizzare i servizi dati in concessione ai privati. Proprio il sottosegretario alla presidenza del Consiglio su questo punto è stato molto chiaro: "Nel dibattito nazionalizzazioni sì o no io non sono molto persuaso che la gestione diretta dello Stato sia di maggiore efficienza, però è una discussione che si farà".
E in questo quadro Forza Italia respinge ogni ipotesi che possa portare alle nazionalizzazioni: "Ha ragione il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti a non essere persuaso dall'idea che lo Stato gestisca con più efficienza dei privati. Nazionalizzare non conviene quasi mai: Forza Italia sarà sempre contraria a nazionalizzazioni che finiscono per scaricare sui cittadini contribuenti i costi di inefficienze e malagestione, come è accaduto per decenni durante la Prima Repubblica. Siamo passati da una gestione quasi esclusivamente pubblica dei grandi servizi, che ha alimentato sprechi e inefficienze, a privatizzazioni fatte male (dai governi Prodi e D'Alema negli anni Novanta), svendite di Stato che hanno creato dei veri e propri monopoli privati al riparo della sana pressione concorrenziale. Oggi non abbiamo bisogno dell'ennesimo carrozzone pubblico per le autostrade, ma di un controllo pubblico più severo e una gestione privata che paghi e venga sostituita se sbaglia e opera male", ha affermato la vice presidente della Camera e deputato di Forza Italia, Mara Carfagna.
Sulla stessa linea il governatore della Liguria, Giovanni Toti: "Il governo ha lea legittimità di ripensare al sistema delle concessioni anche se l’idea di tornare allenazionalizzazioni mi sembra una nostalgia da Prima Repubblica e non trovo francamente sia una soluzione convincente".
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