“La scuola elementare di mio figlio, che tra l’altro è cattolica, ha organizzato per le classi quinte un corso di affettività e sessualità per gli alunni. Degli psicologi si sono proposti ma quando alcuni genitori hanno letto la loro relazione, è scoppiato il finimondo: in sostanza, in quelle parole hanno visto il tentativo di instillare le teorie del gender nei nostri ragazzi”. A raccontarlo, come scrive il Corriere, è una mamma veronese, rappresentante di classe mentre le suore della scuola hanno difeso il corso sulla sessualità di fronte ai genitori preoccupati che nei ragazzi si potesse generare una certa “confusione sessuale”.
Su Whatsapp i genitori invitano a firmare petizioni per “fermare l’ideologia del gender”, che “si sta insinuando tra i banchi di scuola”, tanto che “milioni di euro sono stati stanziati per approvare nelle scuole la masturbazione infantile a partire dagli asili nido, lezioni sessuali fin dalle classe elementari per poi condurli verso l’orientamento sessuale dove ognuno può scegliere a “quale genere” appartenere a seconda di come ci si sente”. La notizia si inserisce in un clima di campagna elettorale in cui alcuni candidati cattolici alle prossime regionali stanno propagandando il contrasto alla diffusione nelle scuole dell’”ideologia del gender”, che Renzi vorrebbe introdurre con la riforma della “Buona Scuola” attraverso un emendamento anti discriminazione.
“Sono molto preoccupata delle riunioni senza contradditorio che vengono organizzate, anche in sale parrocchiali, in giro per la provincia di Verona - dice a tal proposito la deputata del Pd Alessia Rotta - L’emendamento contestato condanna ogni forma di violenza e discriminazione, cosa vorrebbero invece questi cacciatori di streghe? Che nel ddl si incitasse al contrario?”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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