Nessun candidato sfonda nei sondaggi. I grandi Comuni "vedono" il ballottaggio

Verso le elezioni amministrative. Bologna la sola eccezione: Lepore (centrosinistra) ha il 55% dei consensi. A Roma Michetti (centrodestra) saldamente in testa con 10 punti su Gualtieri. A Milano testa a testa tra Bernardo e Sala, con il sindaco uscente ancora in vantaggio

Nessun candidato sfonda nei sondaggi. I grandi Comuni "vedono" il ballottaggio

Le amministrative di inizio ottobre potrebbero regalare fibrillazioni degne di una gara di velocità alle Olimpiadi. È ancora così fresco il ricordo del passo sempre più incalzante del bravo Filippo Tortu nella staffetta tutta d'oro per i nostri colori all'ultima olimpiade di Tokyo che chi assisterà alla maratona elettorale del prossimo 4 ottobre potrebbe assistere a dei trionfi al fotofinish nelle sfide per conquistare il governo delle grandi città chiamate al voto.

È questo in buona sostanza la situazione che preconizza Opinio Italia nell'ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto per le sei maggiori realtà urbane alle urne.

Dal quadro fotografato più che l'incertezza emerge chiara la possibilità che il turno del 3 e 4 ottobre non rimanga senza seguito. Solo in una città delle sei proclamerebbe infatti il nuovo sindaco al primo turno. Il ballottaggio sarebbe insomma una probabilità molto concreta per Roma, Milano, Torino, Napoli e Trieste.

Nella Capitale in verità la situazione è fin troppo articolata. L'unico a godere, nei sondaggi, di una buona base di consenso è il candidato del centrodestra, l'avvocato Enrico Michetti, individuato da Fratelli d'Italia. Secondo Opinio Italia la forchetta del suo consenso oscilla tra il 31 e il 35%. Staccando il secondo con una decina di punti percentuali. In questo caso sarà proprio la conquista del secondo posto a interessare i cronisti politici nei prossimi mesi di campagna elettorale. Per il momento l'ex ministro Roberto Gualtieri con il suo 23-27% dimostra che in città il Partito democratico può ancora contare su una buona base di consenso. Prevedibile, invece, la parabola in discesa della sindaca uscente Virginia Raggi che si attesta tra il 17 e il 21%. Fanalino di coda, per il momento, Carlo Calenda. Il leader di Azione, in campagna elettorale già da inizio anno, è fermo tra il 13 e il 19%. Diverso scenario sotto la Madonnina. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha, secondo Opinio Italia, recuperato un punto percentuale al suo avversario (il pediatra Luca Bernardo). Ora il sindaco ricandidato può contare su una forbice che oscilla tra il 44 e il 48%. Mentre il suo avversario resta attorno al 40-44%. La loro forza rende impossibile l'emergere di un terzo contendente (gli altri sono sotto il 5%).

A Napoli l'accademico Gaetano Manfredi (espressione di un accordo pieno tra grillini e dem) è in testa ai sondaggi ma si ferma al 42-46%. Mentre Catello Maresca (candidato del centrodestra) lo segue con una percentuale di consenso che si ferma tra il 27 e il 31%. E la firma sul ballottaggio la mette il terzo incomodo: quell'Antonio Bassolino che da «indipendente» sta drenando consensi alla sinistra (14-18%).

A Torino e a Trieste il centrodestra è in vantaggio. Sotto la mole l'imprenditore Paolo Damilano conta sul 42-46% mentre il candidato dem Stefano Lo Russo sembra non aver preso alcun vantaggio dall'aver vinto le primarie, attestandosi soltanto tra il 39-43%. Forse nel capoluogo triestino Roberto Di Piazza potrebbe sfondare il muro del 50% . Il già tre volte sindaco di Trieste, forte della sua esperienza, oscilla tra il 47-51% mentre Francesco Russo (centrosinistra) si ferma tra il 34-38%.

Una situazione dai contorni più netti è quella che Opinio Italia fotografa per il capoluogo felsineo.

A Bologna Matteo Lepore (coalizione giallorossa) si muove tra il 55 e il 59%. Mentre l'imprenditore Fabio Battistini deve recuperare lo svantaggio di una candidatura approvata dalla coalizione di centrodestra soltanto di recente (36-40%).

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