Niente caccia ai trafficanti L'Italia è stata beffata

Niente caccia ai trafficanti L'Italia è stata beffata

Berlino protesta, accusa l'Italia e pretende di far tornare la missione Sophia ai suoi compiti originali. Ma i primi a lamentarsi e a esigerlo dovremmo essere noi italiani. Nel 2015 Eunavfor Med, alias Sophia, ci venne venduta come una missione destinata a combattere i trafficanti di uomini, colpirne le basi e smantellarne le organizzazioni. L'esempio, a dar retta a Bruxelles, era Atalanta, l'operazione europea che inflisse duri colpi ai pirati somali. Come Atalanta anche Sophia prefigurava il passaggio ad una fase in cui navi e incursori avrebbero operato nelle acque territoriali della Libia e sulle sue coste dando la caccia ai trafficanti. Questo permetterebbe, oggi, di riportare i migranti sulle coste libiche e garantirne la sicurezza all'interno di centri difesi dalle stesse forze di Sophia. In questo contesto poteva venir accettata, se non altro per motivi logistici, l'anomala condizione per cui Sophia sbarca i migranti recuperati in mare non nei porti delle navi europee coinvolte, ma solo in quelli italiani. Anche perché nel 2015 Bruxelles prometteva di garantire un' efficace ripartizione dei migranti. A quattro anni di distanza sia l'impiego di Sophia nella lotta ai trafficanti, sia la ripartizione dei migranti restano lettera morta. Ad oggi i partner europei non si sono accollati nemmeno 13mila dei 40mila richiedenti asilo che la Commissione prometteva di dirottare altrove. L'Italia nel frattempo si è, invece, fatta carico di 350mila irregolari sbarcati dopo il 2015. Ma la beffa più clamorosa riguarda la lotta ai trafficanti. Per operare legittimamente nelle acque della Libia e sulle sue coste erano indispensabili o una richiesta del governo di Tripoli o una mozione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Ma solo un'azione politica dell'Ue, realizzata di concerto con due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza come Francia e Inghilterra, poteva garantire quelle condizioni. Invece nessuno ha mosso un dito. La missione Sophia è così diventata l'inutile replica di altre operazioni di soccorso con in più l'aggravante dello sbarco in Italia. E anche le sua attività più prettamente militari hanno dato scarsi risultati. L'impossibilità d'intervenire in Libia ha reso inutile il monitoraggio dei traffici di armi e carburanti. I fermi di circa 150 scafisti hanno colpito esclusivamente la piccola manovalanza. Le prove sulla connivenza tra Ong e trafficanti di uomini fornite alle Procure si sono rivelate inutilizzabili in quanto provenienti da attività d'intelligence non disciplinate dalla magistratura.

Quanto all'addestramento della Guardia Costiera di Tripoli era più semplice ed economico realizzarlo sulle coste italiane o libiche. L'unico discutibile trionfo resta dunque il salvataggio di 45mila migranti. Tutti sbarcati sulle nostre coste e rimasti, cari tedeschi, sul groppone di noi italiani.

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