Niente panini al prosciutto per gli inglesi in transito in Europa. È la Brexit, bellezza. Non sono trascorse neppure due settimane da quando il Regno Unito è uscito ufficialmente dall'Europa e già si sono fatte notare alcune conseguenze pratiche causate dal divorzio con l'Unione Europea. Alcune talmente buffe da essere finite immediatamente in rete. Come il video trasmesso da una televisione olandese che ha ripreso la confisca da parte degli agenti di frontiera del pranzo ad alcuni autisti di camion polacchi provenienti dall'Inghilterra.
Scusandosi per quanto erano costretti a fare i poliziotti hanno spiegato che, a causa della Brexit, non è più possibile portare alcuni prodotti alimentari in Europa come carne, frutta, verdura, pesce e latticini. Ai conducenti allibiti, ma anche divertiti dall'assurdità dell'operazione non è stato concesso di tenere neppure il pane, che pure rimane uno tra i pochi prodotti autorizzati a passare.
Il divieto in questione è entrato in vigore all'inizio dell'anno, con la fine del periodo di transizione e la firma dell'accordo definitivo. La Commissione europea ha infatti stabilito la sua necessità in quanto prodotti di origine animale o latticini potrebbero contenere agenti patogeni in grado di causare patologie gravi come quella della mucca pazza o della febbre suina che rappresentano tuttora una minaccia reale alla salute del bestiame presente nei Paesi della Comunità europea.
Per cui addio sandwiches al prosciutto, al formaggio, ma anche al salmone e al tonno. Chissà, forse chiuderanno un occhio sui tramezzini con le uova, ma non siatene troppo sicuri dato che ieri le autorità olandesi hanno postato le immagini di altri prodotti alimentari confiscati come cereali e arance spiegando semplicemente che «dal 1 gennaio non si può più importare cibo proveniente dal Regno Unito». «Quindi, se avete intenzione di venire nei Paesi Bassi, preparatevi - suggeriva l'annuncio - e passate parola. In questo modo, eviteremo lo spreco di alimenti e velocizzeremo le procedure di controllo». Le medesime misure sono ovviamente attive anche agli altri confini come quello francese o belga, ma per ora non sembra si siano verificati altri episodi simili. Se la confisca dei panini può essere vista come un temporaneo eccesso di zelo, non così possono venir classificate altre immediate conseguenze provocate dalla Brexit di cui il governo inglese doveva essere consapevole da tempo. Come la carenza di frutta e verdura fresca sugli scaffali dei supermercati e le difficoltà amministrative che le aziende devono affrontare a causa della nuova legislazione.
Il ministro Michael Gove aveva avvertito solo venerdì scorso i rappresentanti del Commercio che nelle prossime due settimane «avrebbero potuto esserci dei problemi ai confini».
«Ci è sembrato che stesse realizzando soltanto in quel momento che cosa stava per accadere» aveva confidato uno di loro al quotidiano The Guardian. «Siamo nel caos - ha dichiarato John Shirley, esperto commerciale - organizzare anche il trasporto più semplice verso l'Europa è divenuto impossibile a causa della montagna di carte che dobbiamo compilare».
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