Nomura: Italia in recessione. E l'Europa ci isola di nuovo

Per la banca d'affari il Pil del 2020 cala a -0,1% Gualtieri a Bruxelles ignorato su conti, bilancio e Mes

Nomura: Italia in recessione. E l'Europa ci isola di nuovo

Si allarga il fronte degli osservatori che prevedono il peggio. Secondo Nomura, l'Italia entrerà in recessione nel 2020. Alla frenata di fine 2019 e alle incertezze del quadro internazionale si è aggiunta la crisi da coronavirus. Il risultato, alla fine dell'anno dovrebbe essere un Pil a -0,1%, contro un'indicazione ufficiale del governo italiana per ora ferma a più 0,6% e a quella più recente della Commissione europea dello 0,3%.

Meno tre punti base rispetto alla previsione della stessa banca d'affari giapponese, che aveva precedentemente previsto una crescita dello 0,2% per l'Italia. In un report diffuso ieri Nomura ha anche analizzato le ragioni della probabile recessione. La Penisola sarà colpita sul turismo: è infatti il Paese dell'Eurozona più esposto ai visitatori provenienti dalla Cina (il 5% del totale), ma peserà anche il calo delle importazioni.

Per il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri è ancora presto per valutare l'impatto sull'economia. «Attendiamo di monitorare gli sviluppi dell'economia cinese, stiamo monitorando gli effetti economici sui vari settori per individuare eventualmente misure specifiche di sostegno a singoli ambiti».

Comunque le nuove stime sono una notizia pessima visto che il calendario impone al governo di avviare la definizione del Def e quindi della prossima legge di Bilancio. A ricordarlo ieri all'esecutivo sono stati i sindacati. Il governo ha avviato i tavoli, ma «non abbiamo avuto nessuna risposta. Intanto la situazione del Paese si va incancrenendo a causa delle crisi aziendali», ha protestato il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo al termine delle segreterie unitarie con Cgil e Cisl.

Nella migliore delle ipotesi, spiegavano a mezza voce ieri esponenti del mondo delle imprese, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri è in standby per via delle elezioni supplettive di Roma. Tesi condivisa da Renato Brunetta di Forza Italia. Nella peggiore, gli spazi di manovra sono ridotti a zero proprio a causa della bassa crescita.

Ieri al vertice di maggioranza sulle pensioni è rispuntata l'idea di Italia viva di chiudere in anticipo Quota 100, interrompendo la sperimentazione alla fine dell'anno.

Il governo è al lavoro per rilanciare gli investimenti, ma serve un sostegno dall'Europa che stenta ad arrivare. Ieri si è tenuto l'Eurogruppo, oggi l'Ecofin in vista del Consiglio europeo di giovedì.

In agenda la riforma della governance economica. L'Italia vorrebbe scorporare le spese per investimenti pro ambiente dal computo del deficit. Ma ha già incassato un no corale dagli altri Paesi dell'area euro e dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Altro tema caldo dei vertici di questi due giorni, la riforma del bilancio europeo per gli anni 2021 e 2027. Lo scontro in Europa è tra chi vorrebbe riservare a Bruxelles l'1% del Pil e chi vorrebbe di più. Il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha prestato una proposta di sintesi (1,074%) che l'Italia ritiene insufficiente. Il rischio denunciato dal ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola è che vengano tagliati fondi importanti per l'Italia.

Poi c'è la

riforma del Mes, il meccanismo di stabilità. I documenti dei vertici confermano che la frenata chiesta dall'Italia non è passata. A marzo, insomma, potremmo essere costretti ad accettare una riforma contro i nostri interessi.

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