«Stato di diritto», atto secondo. La Federazione europea dei giornalisti vede «un'Italia illiberale», il ministro della Giustizia Carlo Nordio si dice «sorpreso e indignato da certa stampa».
Gli stessi giornali, italiani e stranieri, che hanno colto la palla al balzo del rapporto della Commissione europea sul rule of law per attaccare il governo guidato da Giorgia Meloni e dipingere un'Italia sull'orlo di un abisso inesistente, sul ciglio di una fantomatica deriva autoritaria. A battezzare la giornata è Ricardo Gutierrez, che è il segretario generale della Federazione europea dei giornalisti. «Il rapporto Ue sullo Stato di diritto rileva la presa dei media pubblici da parte del governo in Italia. L'Italia è un caso di studio particolarmente interessante, perché mostra quanto rapidamente uno Stato relativamente liberale possa diventare illiberale nel giro di pochi mesi», spiega Gutierrez. Dalla democrazia all'autoritarismo. «Nel giro di pochi mesi». Ma il giornalista belga continua: «Nel caso dell'Italia, il rapporto contiene chiare istruzioni della Commissione europea, che chiedono al governo italiano di ristabilire l'indipendenza della televisione pubblica e di garantire il finanziamento. Si chiede inoltre di proseguire la riforma della legge sulla diffamazione, in particolare per evitare procedimenti legali abusivi contro i giornalisti».
Ma chi è il Torquemada che denuncia la presunta assenza di libertà d'informazione in Italia? Gutierrez è un ex giornalista del quotidiano belga Le Soir, dove ha lavorato per ventitré anni prima di dedicarsi a tempo piano a fare il sindacalista dei cronisti. Ora è segretario generale della Federazione europea dei giornalisti, ma è anche membro del Consiglio della stampa belga. Senza dimenticare il suo ruolo all'interno del comitato esecutivo della European Trade Unions, un sindacato paneuropeo cui sono affiliati anche Cgil, Cisl e Uil, guidato dalla sindacalista irlandese Esther Lynch, ex consigliera della politica Laburista Joan Burton. Non sorprende, dunque, la tigna con cui Gutierrez chiede una stretta contro il governo italiano. «Avremmo voluto che la relazione fosse più incisiva», dice. «Chiediamo alla Commissione di avviare una procedura di infrazione contro l'Italia», insiste.
Reagisce il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Che, sul rapporto Ue sullo Stato di diritto, puntualizza: «Sorpresi e indignati per la falsa rappresentazione che alcuni organi di stampa hanno dato sul rule of law pubblicato ieri. Al contrario, nel valutare il settore chiave dei sistemi giudiziari, l'Italia risulta promossa sotto tutti i parametri». Insomma, le critiche di Bruxelles non equivalgono a un «invito a modificare i recenti provvedimenti adottati sui reati contro la P.A».
Eppure tutte le testate internazionali considerate più autorevoli hanno dedicato ampio spazio al report, in particolare al capitolo sull'informazione. Il Financial Times e Il Guardian lanciano allarmi sull'indipendenza della Rai.
Mentre il New York Times, in un reportage sulla siccità in Sicilia, scrive: «Dopo la perdita dei raccolti, la Sicilia teme di perdere anche il turismo». Dal governo replica la ministra del Turismo Daniela Santanché: «Inaridire anche il turismo quasi colpevolizzandolo come fa il New York Times aggiunge danno al danno per la Sicilia».
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