Alla faccia della tolleranza

Parla Filippo Frugoli, il consigliere della Lega aggredito a Massa da un esponente democratico

Alla faccia della tolleranza
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Amici de La Buvette, questa settimana vi porto a Massa, in Toscana. E no, non al mare ma al consiglio comunale della cittadina. È lì che un conigliere della Lega è stato aggredito (a suo dire) da un collega del Partito Democratico. Una lite al culmine della seduta consiliare. Il democratico furente, la camicia rossa della rivoluzione di Massa, avrebbe preso per il collo il suo collega leghista, lasciandogli i segni e cinque giorni di prognosi. Tutto refertato, nulla di inventato. Per capire i motivi lo chiediamo a Filippo Frugoli, vittima dell’aggressione. Un fatto è certo: proprio durante la seduta del consiglio si sente il dem (che non sta per demente, ma per democratico) minacciare il collega della Lega Frugoli. “Ci vediamo fuori…” avrebbe detto. Un aggressione premeditata, dunque, anche se il democratico si difende: “non ho mai messo le mani addosso a nessuno.” Chiudete gli occhi solo per un attimo e immaginate se fosse accaduto al contrario. Un leghista furioso dopo un consiglio comunale mette le mani addosso al collega del Partito Democratico. Apriti cielo, tutti si sarebbero indignati e avrebbero urlato al fascismo. Eppure, è stato un dem ad offendere e ledere. Tutto tace, come era prevedibile. Tranne noi che abbiamo dato il nostro microfono alla vittima della violenza rossa: Filippo Frugoli.

Filippo, raccontaci cosa è accaduto…


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Si è immaginato il contrario, cosa sarebbe successo?

“Lo vediamo spesso, per cose meno gravi viene creato il caso e, addirittura, chiedono la galera. Fossi stato io ad aggredire il mio collega sarei stato portato subito in questura, accusato di aggressione squadrista, fascista. Due pesi e due misure.”

Ha avuto attestati di stima e vicinanza dalla sinistra?

“Da sinistra neanche un messaggio, sono tutti chiusi nel loro guscio e questa cosa mi dispiace…”

Matteo Salvini si è subito indignato e ha minacciato querela, lo ha sentito?

“Matteo Salvini lo ringrazio, mi ha chiamato subito. Mi ha detto di tenere duro, di andare avanti e che dobbiamo continuare la nostra battaglia per la libertà.”

Come si sente ora?

“Sono davvero dispiaciuto per quanto accaduto, ho sempre fatto della dialettica e delle parole la mia arma in

consiglio comunale. Ritengo che in politica si possano esprimere le proprie idee ma senza l’uso delle mani. Arrivare all’uso della forza all’interno del consiglio comunale, nella casa dei cittadini, mi ha molto rattristito.”

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