Incontro molto duro nella notte tra la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Harris, lanciata verso la nomination dem per le presidenziali, ha espresso "seria preoccupazione" per le sofferenze a Gaza, assicurando che non resterà in silenzio. "Non possiamo voltare lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza e non resterò in silenzio", ha detto Harris.
L'inizio dell'incontro è stato abbastanza scoppiettante. La vice ha infatti iniziato dicendo che i due "hanno molto di cui parlare", con Netanyahu che ha risposto "certo che si". Alla fine il vertice è durato una quarantina di minuti. Secondo quanto si apprende dalla stampa americana, nel corso dell’incontro Harris avrebbe esortato Israele dicendo che è "il momento di fare un accordo" e che è necessario chiudere un'intesa con Hamas per mettere fine alla guerra a Gaza e riportare a casa gli ostaggi.
Dopo l'incontro la vice di Biden ha spiegato di aver esortato la controparte israeliana sul tema della soluzione a due stati: "È l'unica via che garantisce che Israele rimanga uno stato ebraico e democratico sicuro, e che garantisce - ha spiegato - che i palestinesi possano finalmente realizzare la libertà, la sicurezza e la prosperità che giustamente meritano.
L'incontro e le parole di Harris non sono piaciute a Israele. Come nota il portale Axios, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sarebbe "irritato" per le dichiarazioni pubbliche della vicepresidente e teme che le parole di Harris possano nuocere ai negoziati per la liberazione degli ostaggi e per un cessate il fuoco a Gaza. Prima di incontrare Harris, Netanyahu si era confrontato per circa tre ore con Biden proprio in merito all'accordo promosso da Washington per la liberazione degli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza.
Un funzionario israeliano ha detto al Times of Israel che l’evidenziazione pubblica da parte di Kamala Harris della “terribile crisi umanitaria” a Gaza e della necessità di “porre fine alla guerra” è stata dannosa per i negoziati sugli ostaggi. Lo stesso funzionario ha spiegato che durante l'incontro il premier israeliano ha offerto ad Harris un resoconto "fattuale e dettagliato" della situazione sul campo a Gaza, respingendo le sue affermazioni riguardo la grave insicurezza alimentare, la sofferenza dei civili e l’elevato numero di persone innocenti uccise.“Il danno ai civili palestinesi è davvero il problema in questo momento?” chiede il funzionario israeliano.
“Cosa dovrebbe pensare Hamas quando sentirà questo?” continua il funzionario, suggerendo che tali colloqui porteranno il gruppo terroristico a inasprire le sue richieste. “Spero che ciò non porti a una regressione nei colloqui perché abbiamo fatto molti progressi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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