Nuovi Cie, opposizioni unite contro il governo

Gasparri (Fi): sveltire le espulsioni. Calderoli (Lega): una presa in giro. M5S: asse Ue-Minniti

Protesta al Cie di Ponte Galeria
Protesta al Cie di Ponte Galeria

Roma La notizia e il suo lato oscuro. Calano gli afflussi in Europa, aumentano in Italia. In sei anni decuplicati i profughi dall'Africa Occidentale. La metà degli arrivi dell'intera Europa è sulle nostre coste. Amaro risvolto che pare non preoccupi il governo Gentiloni e tutta la sinistra che gli gira attorno. Questione che, invece, accende l'opposizione. Maurizio Gasparri di Forza Italia chiede inflessibilità: «Non c'è solo la pesante minaccia del terrorismo islamico. Ci sono anche atti di violenza di massa che non possono essere sottovalutati come quelli di Innsbruck. Serve uno stop immediato alle operazioni nel Mediterraneo che hanno solo incrementato gli sbarchi e arricchito gli scafisti ma anche espulsioni immediate di chi non ha diritto a rimanere qui. «Che si tratti di Cie o di altro - conclude - l'importante è accelerare le procedure di identificazione per mandare via i clandestini. Contestualmente chiediamo più fondi per il comparto sicurezza-difesa».

Linea dura sugli sbarchi anche da parte della Lega. «Sull'immigrazione serve inflessibilità», scrive sull'account Twitter il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Che propone di realizzare «campi di accoglienza sotto l'egida dell'Onu sulle coste libiche». Roberto Calderoli ce l'ha col governo per i nuovi Cie: «Non sono i respingimenti in mare e gli accordi con i Paesi maghrebini per non farli partire la ricetta del governo, no, la mirabolante soluzione è l'apertura di 18 Cie da 80 o 100 posti l'uno, per un totale di 1500 posti che sono più o meno il numero degli immigrati sbarcati ieri, per capirci. Ma ci vogliono prendere per il culo? Di Cie ne basterebbe uno, magari collocato in un'isola. Gli unici record che riusciamo a battere in Italia sono solo quelli negativi, come quello degli ingressi di immigrati a quota 181mila nel 2016, record certificato oggi da Frontex».

Infine il Movimento Cinque stelle che, in un comunicato, denuncia l'asse Ue-Minniti: «Non avevamo alcun dubbio che l'Ue fosse d'accordo con le scelte del governo italiano di istituire un Cie per ogni regione.

Anzi, eravamo certi che la decisione del ministro della difesa fosse stata concordata con Bruxelles. D'altronde, non si muove una foglia che la Troika non voglia. L'Ue spalleggia Minniti, poi però pagano gli italiani!».

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