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La operano a una gamba, muore dopo un mese. Indagati 4 sanitari

Donna di 56 anni lamenta forti dolori. I medici: "Prenda una tachipirina". Sigilli a due Rsa fuorilegge

La operano a una gamba, muore dopo un mese. Indagati 4 sanitari
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Si era sottoposta ad un intervento di routine in una clinica privata di Brindisi lo scorso novembre, ma poi aveva continuato a stare male finché il 12 dicembre, nonostante le rassicurazioni dei medici, le sue condizioni si sono aggravate ed è morta davanti agli occhi del compagno.

In seguito alla denuncia dei familiari della donna, una 56enne di Martina Franca, in Puglia, la Procura di Brindisi ha iscritto nel registro degli indagati quattro sanitari della struttura, un medico e tre membri dell'equipe, con l'accusa di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. Un atto dovuto per consentire agli indagati di nominare un proprio consulente per l'esame autoptico.

Il calvario della paziente era cominciato il 18 novembre, giorno dell'operazione ad una gamba effettuata in clinica. Doveva essere un intervento non invasivo, dal quale si sarebbe dovuta riprendere rapidamente. Invece dopo le dimissioni la donna aveva cominciato ad avere forti dolori alla gamba, sulla quale si era formato un ematoma. Ma il medico lo aveva attribuito alla fasciatura mal posizionata e l'aveva sostituita. La 56enne, però, aveva continuato a stare sempre più male. Nel frattempo era sopraggiunta anche la febbre, ma il dottore aveva continuato a minimizzare, definendo i sintomi normali e limitandosi a prescrivere la tachipirina. Passate due settimane, la situazione non era migliorata. La donna aveva cominciato a lamentare fitte insopportabili e la sensazione di avere come un «cordone» all'interno della gamba. Anche in questo caso aveva ricevuto solo rassicurazioni ed era stata rimandata a casa con la raccomandazione di indossare le calze elastiche e di applicare una crema sulla gamba. Il 12 dicembre la tragedia inaspettata, dopo che il malessere si era fatto talmente grave da costringerla a letto: i dolori erano arrivati all'addome, erano sopraggiunte le convulsioni, non riusciva più a muovere le gambe. Neanche la corsa in ospedale con l'ambulanza è servita a salvare la donna, che è morta al pronto soccorso di Martina Franca nonostante i disperati tentativi degli operatori del 118 di tenerla in vita. E ora i familiari vogliono sapere se i medici hanno fatto delle valutazioni sbagliate e se la sua morte si sarebbe potuta evitare.

Un'altra tegola sulla sanità pugliese dopo che nei giorni scorsi i carabinieri del Nas di Taranto hanno messo i sigilli a due Rsa perfettamente operative nonostante non avessero le necessarie autorizzazioni all'esercizio.

I numerosi ospiti, di concerto con i familiari, sono stati trasferiti in altro luogo idoneo ad accoglierli. Guai anche in una terza struttura di assistenza per gli anziani sempre nel brindisino che superava il numero massimo di ospiti consentito, con conseguenti carenze strutturali e organizzative.

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