Ora è corsa per scaricare Nicosia: "Non mi piaceva", "Con me solo 4 mesi"

La deputata di Italia Viva con cui collaborò Nicosia precisa: "Il suo curriculum era lontano dalla verità". E Rita Berardini, anche lei affiancata da Nicosia, aggiunge: "Non mi piaceva"

Ora è corsa per scaricare Nicosia: "Non mi piaceva", "Con me solo 4 mesi"

È partita la corsa per dissociarsi dalle azioni ed evitare gli accostamenti con Antonello Nicosia, membro del Comitato nazionale dei Radicali italiani, fermato questa mattina e sospettato di essere andato a trovare in carcere i fedelissimi del boss Matteo Messina Denaro.

Secondo le intercettazioni raccolte, Nicosia avrebbe insultato al telefono il giudice Giovanni Falcone, definendo la sua morte "un incidente sul lavoro", mentre considerava Matteo Messina Denato "il nostro primo ministro". E, sempre al telefono, spiegava le sue visite in carcere: "Quando entri con un deputato non è come quando entri con i Radicali. Chiudono la porta...".

Infatti, Nicosia aveva collaborato con Giuseppina Occhionero, deputata di Italia Viva, che si è affrettata a precisare di essere estranea alle azioni dell'accusato: "Ringrazio la magistratura e le forze dell'ordine per lo straordinario lavoro di contrasto alla mafia- ha dichiarato-Da ciò che emerge dalle notizie riportate sui giornali quello che diceva e scriveva Nicosia era ben lontano dalla verità, arrivando a veicolare messaggi mafiosi per conto dei detenuti. Quello che si legge nelle intercettazioni è comunque vergognoso e gravissimo". Poi, la deputata aggiunge: "La collaborazione con me, durata solo quattro mesi, era nata in virtù del suo curriculum, in cui si spacciava per docente universitario oltre che di studioso dei diritti dei detenuti. Non appena ho avuto modo di rendermi conto che il suo curriculum e i suoi racconti non corrispondevano alla realtà ho interrotto la collaborazione. Le visite in carcere peraltro sono parte del lavoro parlamentare a garanzia dei diritti sia dei detenuti sia di chi vi lavora". Ora, la Occhionero si augura solo che la giustizia ci metta meno tempo possibile a far luce sulla vicenda e, per questo, pur dichiarandosi estranea ai fatti, si dice "a disposizione della magistratura per poter fornire ogni elemento che possa essere utile".

Rapporti interrotti precocemente anche con Rita Bernardini, esponente del Partito Radicale, che al Corriere della Sera ha dichiarato: "Non mi piaceva, sembrava un esaltato.

Non mi piaceva come operava quando io ero segretario dei Radicali Italiani e lui era iscritto al movimento. Poi i rapporti si sono interrotti quando lui è entrato nel comitato nazionale dei Radicali Italiani ed io nel Partito Radicale".

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