Ora i centri sociali napoletani vogliono marciare su Pontida

Gli attivisti annunciano la trasferta: "Non vediamo perché non dovrebbero accoglierci a braccia aperte..."

Ora i centri sociali napoletani vogliono marciare su Pontida

Roma - C'è sempre una ragione per vivere e gli attivisti dei centri sociali napoletani l'hanno trovata in Matteo Salvini. Dopo aver desalvinizzato (così dicono) il Palacongressi, un manipolo di giovanotti annuncia la calata a Pontida in occasione della giornata dell'«orgoglio terrone». Il leader della Lega nord e l'amico Mario Borghezio valgono bene una trasferta sul «pratone» da tramandare col telefonino.

Le parole di Raniero Madonna del movimento Mai dire Salvini ci introducono al piatto del giorno: «Il leader della lega nord è venuto qui a Napoli? Bene, noi pensiamo che sia arrivato il momento di ricambiare la visita. Mercoledì 22 aprile saremo con altre realtà antileghiste e antirazziste a Pontida per una grande manifestazione e visto che Salvini ormai ama i napoletani e ama i terroni non vedo perché non dovrebbe accoglierci a braccia aperte».

Il pugnace annuncio viene così lanciato dalla pagina Facebook del centro sociale Insurgencia facendo subito scoppiare il dibattito. E, in verità, fioccano più insulti (alcuni piuttosto pesanti) che promesse di aggregazione. C'è chi inneggia a Salvini, chi li manderebbe a lavorare in miniera e chi li accusa di falsificare la realtà.

L'idealista Madonna non si arrende e rilancia: «Abbiamo scelto di dare vita a una grande festa. La festa di chi è orgoglioso di essere meridionale e di chi, in tutta Italia, da sempre crede nelle idee dell'accoglienza e della solidarietà verso chi è costretto a lasciare la propria terra. Dunque, tutti a Pontida». L'attivista manda poi un messaggio all'eurodeputato della Lega Borghezio: «Vorrei dirgli che la sua Padania bianca e cristiana sarà invasa da una merdaccia levantina e meridionale, si prepari». Detto questo, la minaccia non sembra togliere il sonno ai diretti interessati, tutt'altro. Il segretario provinciale Daniele Belotti ne è un esempio: «Sono talmente sfigati questi che non mi va neanche di commentare».

Lega nord che ciclicamente fa a botte col passato. I recenti fatti di Rovigo, dove il direttivo provinciale ha silurato il segretario cittadino Roberto Areggi e ha nominato commissario al suo posto Stefano Raule, dimostrano che c'è ancora da lavorare per superare la rivalità generazionale Bossi-Salvini.

La clamorosa cacciata non si può dire che sia stata un fulmine a ciel sereno, viste le recenti posizioni di Areggi, rimasto vicino ad Antonello Contiero, espulso formalmente dalla Lega lo scorso gennaio. Galeotto si può dire che sia stato proprio il recente sessantesimo compleanno dell'ex leader del Carroccio polesano che è stato festeggiato in una pizzeria a Lama Polesine e al quale ha partecipato addirittura il Senatùr Umberto Bossi. Fra i commensali, quella sera, anche lo stesso Areggi.

E la torta, con lo stemma della Lega non autorizzato, potrebbe essere rimasto indigesto ai vertici polesani del Carroccio. Fra l'altro, proprio Bossi aveva lanciato bordate all'indirizzo di Salvini, che a suo dire avrebbe via via snaturato la Lega nord. Ecco, altro che centri sociali: questo sì che è un problema, Matteo.

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