Leoluca Orlando non molla la presa su Matteo Salvini e sul decreto Sicurezza. Il sindaco di Palermo adesso vuole arrivare alla Corte Costituzionale per mettere in discussione il provvedimento approvato dal governo e fortemente voluto dal ministro degli Interni. E per arrivare alla Consulta è disposto a tutto: anche a farsi indagare. "Cerco disperatamente un giudice che impugni i miei provvedimenti, e se c’è qualcuno disposto a fare ciò lo faccia, perchè questo mi consentirebbe di sollevare in quella sede l’anticostituzionalità del decreto alla Corte Costituzionale", ha affermato a Radio Cusano Campus. Poi il primo cittadino palermitano spiega il suo "piano": "Se c’è qualche magistrato che vuole farlo perchè si pensa che io abbia commesso un reato, per favore mi indaghi". E ancora: "Per evitare di aspettare che arrivi qualcuno io ho dato predisposizione avanti al Tribunale civile perchè in quella sede io mi presenterò e chiederò che venga sollevata la questione alla Corte Costituzionale".
Infine Orlando spiega le sue scelte e le modalità con cui ha tentato di "spegnere" il dl Sicurezza: "Ho dato la disposizione di servizio agli uffici di sospendere questo decreto il 21 dicembre scorso, senza dare alcuna notizia alla stampa perchè lo considero un dovere di ufficio, un dovere da sindaco, avendo valutato che alcune norme riguardo il decreto Salvini avrebbero violato i
diritti umani e la sospensione, rispetto alcune norme che riguardano l’aspetto comunale, l’ho decisa per evitare di scaricare sui dipendenti comunali la responsabilità, nonostante abbia firmato un atto formale il 21 dicembre".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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