Mig russi al fianco del generale Haftar, che minaccia di scatenare un bombardamento a tappeto conto i turchi in Libia, ma ormai nell'assedio di Tripoli è con le spalle al muro dopo una serie di cocenti sconfitte. Il governo del sultano Erdogan risponde promettendo una dura rappresaglia, ma forse la notizia dell'intervento di Mosca è vera solo in parte. In realtà servirebbe da deterrenza per non far passare ai giannizzeri libici di Ankara la «linea rossa» di un'avanzata verso i pozzi petroliferi della Cirenaica, feudo di Haftar.
Il ministro dell'Interno del governo di accordo nazionale libico (Gna), Fathi Bashagha, ha denunciato l'arrivo di «otto aerei da guerra Mig 29 e Sukoi 24» in appoggio all'autoproclamato esercito nazionale libico (Lna) di Haftar. I caccia sarebbero decollati dalla base russa di Hmeimim, vicino a Latakia e atterrati in Cirenaica. La notizia non è confermata e potrebbe essere una provocazione, ma poco prima Saqr al-Jaroushi, il capo delle forze aeree di Haftar, ha minacciato «la più grande campagna aerea della storia». In realtà i bombardamenti su Tripoli assediata da aprile stanno diminuendo dopo l'ennesima sconfitta degli uomini di Haftar, che lunedì hanno perso la strategica base aerea di Al Watiya. Le forze di Tripoli stanno avanzando verso la roccaforte di Tharouna, l'ultimo caposaldo di Haftar per mantenere in piedi l'assedio della capitale. L'obiettivo è farla crollare dall'interno con accordi sotto banco.
Alle minacce di bombardamenti di Haftar i turchi hanno riposto di considerare le sue truppe «un obiettivo legittimo» se verranno colpiti in Libia. Nelle ultime disfatte i droni di Erdogan e i consiglieri turchi con sistemi di guerra elettronica sono riusciti a mettere fuori uso la contraerea russa Pantsir fornita dagli Emirati arabi all'esercito di Haftar.
«Mig russi sono arrivati in Cirenaica, ma non è detto che siano 8 aerei da guerra e che ci siano caccia bombardieri Sukoi. È una mossa di deterrenza per fare capire che se Haftar venisse espulso dalla Tripolitania nessuno deve sognarsi di spodestarlo dalla Cirenaica» spiega una fonte occidentale del Giornale sul terreno. I piloti non sarebbero certo russi, ma egiziani, siriani o emiratini, alleati di Haftar. Gli unici voli tracciati sono due velivoli della compagnia privata di Damasco Cham Wings a Bengasi, che potrebbero aver trasportato armi e miliziani siriani. Ormai le parti in lotta reclutano nella martoriata Siria combattenti per il fronte libico.
Negli ultimi giorni si tratta ai massimi livelli con colloqui telefonici fra il presidente Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan e i rispettivi ministri degli Esteri.
Ieri Mosca ha ribadito «l'importanza di una cessazione immediata delle azioni militari e la ripresa del processo politico». Da Tripoli, però, il portavoce del ministero degli Esteri, Mohamed Qablawi, ha respinto qualsiasi tregua e l'intenzione di «estendere il controllo della sicurezza su tutto il territorio libico compresa la Cirenaica».
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