Otto miliardi per il fisco. Ma gli azzurri avvertono "Non mettete la fiducia"

Forza Italia presenta al governo un piano di rilancio, dalla flat tax al taglio dell'Irap

Otto miliardi per il fisco. Ma gli azzurri avvertono "Non mettete la fiducia"

La tutela di un bene irrinunciabile per gli italiani come la casa. La necessità di una politica fiscale orientata alla crescita e non alla semplice redistribuzione. Una rimodulazione delle aliquote da ridurre a tre con un beneficio per il ceto medio produttivo. Proposte concrete a favore dei giovani, anche in termini di copertura dei buchi contributivi e di incentivo all'investimento nei fondi pensione. La necessità di ampliare la flat tax fino alla soglia dei 100 mila euro e di eliminare l'Irap, come attendono le imprese.

Alessandro Cattaneo, responsabile dei dipartimenti di Forza Italia, incontra il governo insieme al collega Antonio Martino, capogruppo in commissione Finanze alla Camera. E presenta ai sottosegretari all'Economia Maria Cecilia Guerra, Federico Freni e Deborah Bergamini un vasto e ambizioso programma fiscale che incarna l'identità profonda di Forza Italia. Il punto di partenza è che per la riforma «servono risorse e copertura, non può esserci la finta del saldo zero» e la cifra deve aggirarsi «attorno agli 8 miliardi» spiegano Cattaneo e Martino, al termine del bilaterale. Per Forza Italia inoltre è «doveroso» che il passaggio in Senato sia fatto senza porre la fiducia: «sgombriamo il campo da questa tentazione». I due parlamentari elencano le priorità «storiche» del partito: la flat tax da 65mila a 100mila euro «o comunque allargando il più possibile un principio che sta funzionando»; l'abolizione dell'Irap per le imprese; il lavoro sull'Irpef «continuando a diminuire ulteriormente le aliquote, sia in termini di numero, arrivando almeno a tre, sia abbassandole».

L'idea di fondo, racconta Cattaneo, è far ripartire «la sala macchine dell'Italia, il ceto medio produttivo, mettendolo nelle migliori condizioni di tornare a guardare al futuro con fiducia, innalzando così i consumi. Ma al contempo bisogna togliere l'imposta rapina per eccellenza, ovvero l'Irap che contestiamo da sempre. Per le Partite Iva, la categoria più colpita dal lockdown, riteniamo opportuno allargare la flat tax portandola da 65mila a 100mila euro e comunque semplificando e alleggerendo gli oneri. E poi la famiglia. Se davvero riteniamo che bisogna rafforzare l'edificio Italia bisogna consolidare ciò su cui si fonda con un sistema di sgravi per il secondo lavoratore in famiglia. Così come bisogna lavorare per il futuro dei giovani, innalzando il tetto di detraibilità dei fondi pensione e rendendo gratuito il riscatto della laurea». E poi la grande partita della riforma del catasto. «L'articolo 6 sembra prevedere una sorta di doppio binario che prevede come spartiacque il 1°gennaio 2026. Prima di quella data tutto prosegue come prima. Ma dopo il riallineamento ai nuovi e più onerosi valori sarebbe scontato. Se vogliamo preparare tasse per gli italiani sulla casa noi non saremo mai d'accordo. Con il catasto così com'è Forza Italia non vota la delega fiscale» annuncia Cattaneo. «L'emendamento di centrodestra di mediazione respinto in commissione Finanze alla Camera può essere limato ulteriormente, risediamoci al tavolo e parliamone». Senza dimenticare l'allarme carburanti.

«C'è un problema di accise sulla benzina: pagare l'Iva sulle accise è stravagante. Per settimana prossima le proiezioni parlano di 3 euro al litro. L'aumento del prezzo può generare anche un minor gettito perché la gente non sta viaggiando. Calmierare l'Iva può rappresentare un incentivo».

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