Resta sospesa la questione delle candidature per le amministrative siciliane. Il caso Palermo scuote il centrodestra che non riesce a trovare un accordo che soltanto ieri pomeriggio in molti hanno dato per raggiunto. Inizialmente si era pensato che il candidato di Lega e Forza Italia per la poltrona di sindaco di Palermo, Francesco Cascio, avesse fatto un passo indietro. L'idea era quella di far convergere tutte le forze della coalizione sulla figura di Roberto Lagalla. L'ex rettore dell'ateneo palermitano, convinto a scendere in campo dall'Udc, aveva ottenuto il placet di Fratelli d'Italia. Il fronte che lo appoggia si è negli ultimi giorni allargato anche al movimento di Totò Cuffaro e a Italia viva che per voce di Davide Faraone ha investito proprio Lagalla della qualifica di candidato ideale.
I sondaggi usciti in questi giorni danno comunque in testa Francesco Cascio con il 30% dei consensi, seguito non dal candidato del centrosinistra, Franco Miceli, ma proprio da Lagalla che con il 24% si pone al secondo posto. Le previsioni, quindi, dicono che per i palermitani la gestione di Leoluca Orlando deve essere definitivamente archiviata. Gli appetiti dei singoli soggetti politici, però, rischiano di rendere vana la conquista del Comune palermitano da parte del centrodestra. «In queste drammatiche ore di gioco allo sfascio e al massacro tra personalismi inutili - spiega il leghista Francesco Scoma - intendo richiamare ogni dirigente del centrodestra a pensare al bene e al futuro di Palermo. È arrivato il momento di superare ogni ostacolo e interesse di parte per evitare di riconsegnare la città nelle mani della sinistra».
Dopo le voci circolate per tutta la giornata, però, Cascio toglie ogni dubbio. Non ci sarà alcun passo indietro. « Se qualcuno confonde la mia disponibilità al confronto con il ritiro dalla campagna elettorale ha sbagliato strada» ha commentato risentito il candidato di Forza Italia e Lega. E il «caso Palermo» ha avuto una eco anche al Mico di Milano dove è in corso la convention di Fratelli d'Italia. I fedelissimi della Meloni, infatti, continuano a chiedere un vertice della coalizione.
L'idea è quella di raggiungere quanto prima un accordo globale che includa anche la ricandidatura di Nello Musumeci a governatore della Sicilia. Le elezioni per l'assemblea di Palazzo dei Normmani si terranno soltanto in autunno, ragion per cui Lega e Forza Italia intendevano posticipare la decisione delle candidarure per le regionali. PFB
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