È caos all'opposizione, che non riesce a trovare una linea comune per costruire una strategia unitaria. La partita delle vicepresidenze di Camera e Senato lascia strascichi polemici che difficilmente potranno essere ricuciti. Carlo Calenda e Matteo Renzi, con i loro gruppi, hanno disertato le votazioni di Montecitorio e Palazzo Madama per protestare contro quella che considerano una conventio ad escludendum, messa in atto tramite un accordo tra M5s e Pd per tenere fuori il Terzo Polo. Davanti a questo, Matteo Renzi, in piena polemica con i due maggiori partiti dell'opposizione, si è sfogato con un lungo post social in cui punta il dito contro M5s e Pd.
"Quello che è successo ieri andrebbe studiato nei manuali di strategia parlamentare come esempio di incapacità di fare politica", accusa Renzi, che poi aggiunge: "Non era mai accaduto nelle precedenti legislature che una forza politica fosse totalmente cancellata dagli uffici di presidenza. Mai successo". Il leader di Italia viva, nel suo post, fa notare anche un altro aspetto, probabilmente sfuggito ai più: "Eliminando noi dal voto in Aula i posti per le opposizioni paradossalmente sono scesi, passando da 14 a 12: Fratelli d’Italia ha avuto due segretari d’aula in più perché noi e il gruppo delle autonomie siamo stati costretti dall’arroganza Pd-Grillina a stare fuori dall’Aula".
C'è grande rabbia nelle parole di Matteo Renzi, che aveva annunciato la decisione di non votare già nel pomeriggio di ieri, in aperta polemica con le altre forze di opposizione. "Il Pd con 107 parlamentari ha ottenuto 5 posti; i Cinque Stelle con 80 Parlamentari hanno preso ben 7 posti: grazie ad alcuni franchi tiratori dem e cinque stelle, la follia di questo Pd ha regalato ai grillini due posti in più. Due candidati del Pd, casualmente entrambi emiliani, sono stati bocciati dai franchi tiratori dem e grillini. Si chiama fuoco amico. E poi c’è ancora qualcuno che si domanda dove abitano i franchi tiratori?", chiede retoricamente Matteo Renzi, ponendo dubbi nelle convinzioni di chi confida ancora nella serietà del Pd: "Mai visto un partito più masochista".
Con il Terzo polo fuori da ogni poltrona che conta, Matteo Renzi denuncia "una ferita gravissima per una democrazia parlamentare" e punge i suoi ex alleati: "Gridano contro il pericolo autoritario degli avversari e poi fanno cappotto alle spalle delle altre opposizioni?".
In quello stesso post, Matteo Renzi smentisce categoricamente anche qualunque attribuzione di velleità alla presidenza del Copasir, che attribuisce veline consegnate ai giornali da M5s e Pd per minare la sua credibilità. "Io farò opposizione da senatore semplice. E questa polemica su di me è la stessa, identica, della fine del governo Conte quando dicevano che facevo polemica perché volevo fare il ministro. Io non facevo polemica, io facevo politica", dice ancora Matteo Renzi, che rivendica ancora la paternità della caduta del governo Conte, che ha agevolato l'arrivo di Mario Draghi.
"Continueranno ad attaccarmi sul piano personale, utilizzando tutte le armi dalle veline ai giornali fino alle aggressioni giudiziarie: io continuerò a rispondere con il sorriso, facendo politica. Perché la politica è una cosa diversa da ciò che fanno loro", conclude Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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