Via dal Pd? Diventi fascista

Segnatevi bene un numero, non si sa mai che vi possa servire nel corso della vita, qualora doveste malauguratamente litigare con qualcuno di sinistra: 23 ore e 40 minuti

Via dal Pd? Diventi fascista

Segnatevi bene un numero, non si sa mai che vi possa servire nel corso della vita, qualora doveste malauguratamente litigare con qualcuno di sinistra: 23 ore e 40 minuti. Poco meno di una giornata. È il tempo in cui un essere umano normalmente democratico - anzi di centrosinistra -, si fascistizza. Probabilmente se è anche vagamente di centrodestra il tempo di fascistizzazione diminuisce, ma di questo non abbiamo ancora le prove. Invece sul timing della metamorfosi littoria di chi osa anche solo allontanarsi dalla grande chiesa del Pd non abbiamo dubbi e siamo lieti di mostrarvi, probabilmente in esclusiva, le prove empiriche. Domenica 7 agosto 2022, Carlo Calenda - in una torrida controra capitolina - è ospite di Lucia Annunziata. Sembra tranquillo, sembra sempre lui: stessi occhiali, stessa espressione placidamente altezzosa, stesso abbigliamento all'insegna dell'understatement borghese. Niente lascia presagire che stia per crescergli in testa un fez. Alle 14:45 l'Agi batte la notizia che, almeno per qualche giorno, terremoterà la politica italiana: il leader di Azione molla il Pd di Letta e se ne torna al centro, disgustato dalla sinistra compagnia di Fratoianni e Bonelli. Col senno di poi potremmo solennemente dire che per Calenda è l'ora delle decisioni irrevocabili. Ma, come vedrete a breve, ci penserà qualcun altro a fare allusioni di questo genere.

Purtroppo non sappiamo cosa sia successo precisamente nelle successive 23 ore e 40 minuti, perché Calenda, dopo aver sganciato la bomba sul centrosinistra, è scomparso dai radar. O forse ha pensato, jungherianamente, di passare al bosco. Ma di certo qualcosa deve essere accaduto. Probabilmente ha sostituito la sua collezione di camicie button down azzurre con delle più virili camicie nere, avrà cercato sotto la canicola agostana, un barbiere che gli rasasse il cranio, avrà cercato stivali marziali nei quali riporre i suoi piedi pariolini, lenzuolate di orbace con la quale cingere i suoi lombi radical chic o - forse - come Marlon Brando nel Padrino - avrà provato a riempirsi le guance di ovatta per aumentare la sua dimensione mascellare. Non lo sapremo mai. Sappiamo solo che alle 14:25, come cantava Piero Pelù, probabilmente il suo corpo era già cambiato nella forma e nel colore. Almeno stando alle parole di Angelo Bonelli (Europa Verde) che rispondendo alla proposta del leader di Azione di fare i rigassificatori e se necessario militarizzarli, se ne esce con un tweet delicatissimo: «Calenda è drammaticamente fascista». Bonelli, ma come? Calenda fascista, lui che fino a tre giorni fa era con te in una coalizione messa insieme con il solo scopo di fermare la marcia dei «fascisti» di centrodestra?

Praticamente sono tutti fascisti e se non lo sono - perché non ne esistono più - lo diventano appena si allontanano dal Partito Democratico e dalla sua sbilenca accozzaglia, come dimostra il caso Calenda: basta meno di una giornata, per finire nella lista nerissima dei presunti nemici della democrazia. E la cosa veramente drammatica è proprio questa.

Perché la sinistra deve fare sempre di tutta l'erba un fascio.

E in effetti le parole di Bonelli dimostrano che da quella parti sono veramente ossessionati dai fasci e viene anche il dubbio che fumino un sacco di erba.

Ps. Occhio all'orologio, ci vuole un attimo, per la precisione 23 ore e 40 minuti, per ritrovarsi nel Ventennio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica