Il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha convocato l'assemblea nazionale del partito sabato 19 maggio alle 10.30. L'assemblea si terrà all'hotel Ergife. All'ordine del giorno le dimissioni del segretario e gli adempimenti conseguenti. Ma ora che succede? Di sicuro la forte accelerazione della crisi impone ai democratici di farsi trovare pronti in caso di ritorno alle urne in tempi brevi. Con una leadership pienamente legittimata e in grado non solo di dettare la linea politica ma anche di redigere le liste elettorali.
"C'è Martina candidato segretario in assemblea, si vota e vedremo se sarà eletto segretario o no. Se poi ci saranno altri, vediamo", ha detto Andrea Orlando parlando con i giornalisti in Transatlantico. "Non credo che qualcuno faccia mancare il numero legale alla vigilia delle elezioni", ha aggiunto, rispondendo a chi gli chiedeva se si raggiungerà la maggioranza qualificata richiesta in Assemblea per eleggere un segretario. Arrivati a questo punto c'è poco da scherzare e anche il pd se ne rende conto, preparandosi a tornare alle elezioni in tempi brevi.
In realtà la situazione è meno tranquilla di quanto si pensi. Martina segretario e Paolo Gentiloni candidato premier, questa è il tandem di cui si vocifera. Ma Renzi sarà d'accordo? Il problema, uno dei più grossi, è quello delle liste. Per il segretario reggente in caso di voto anticipat a luglio dovrebbero restare le stesse candidature dello scorso 4 marzo, a parte qualche piccolissimo cambiamento. Non tutti sono d'accordo. Tra questi, ad esempio, c'è Orlando, che chiede sostanziali cambiamenti.
Stamani ne hanno parlato alcuni dirigenti del partito, riuniti alla sede del Nazareno. Erano presenti, oltre a Martina, Lorenzo Guerini, i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci, i ministri Andrea Orlando e Franceschini, Marco Minniti, Piero Fassino, Gianni Cuperlo, Roberto Giachetti ed Ettore Rosato.
Oltre alle liste va discusso il nodo, altrettanto importante, delle alleanze.
Si farà un discorso più amopio dell'ultima volta, allargando l'accordo da Leu fino ai centristi? A guidare la coalizione sarà Gentiloni. I sondaggi, sino ad ora, non assegnano molti consensi allo schieramento di centrosinistra. Il tempo, ovviamente, giocherà la sua parte.
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