Il Pd schiera i suoi ministri. Ira Minniti: non firma le liste

Tre quarti dei posti agli uomini di Matteo. Ripescato De Vincenti, la Boschi finisce candidata ovunque

Il Pd schiera i suoi ministri. Ira Minniti: non firma le liste

Nella spartizione della torta delle candidature dem i tre quarti sono andati ai fedelissimi renziani. A Dario Franceschini, Andrea Orlando, Matteo Orfini, Maurizio Martina e Michele Emiliano è toccato spartirsi l'ultimo misero quarto. Per dare la misura della metamorfosi subita dal Pd in una «notte dei miracoli» basta osservare come nelle liste dove non hanno trovato posto, per motivi diversi, Gianni Cuperlo, Luigi Manconi, Nicola Latorre ed Ermete Realacci siano invece entrati il centrista ex Forza Italia, Guido Viceconte e Paolo Alli. Il primo più volte sottosegretario in diversi governi Berlusconi poi con gli alfaniani è candidato nel collegio uninominale di Potenza per la Camera. A Mantova invece è candidato Paolo Alli che è stato il braccio destro di Roberto Formigoni, quando era al governo della Lombardia. Forte l'irritazione del ministro dell'Interno, Marco Minniti, che ha visto l'esclusione di Nicola Latorre, Enzo Amendola e Andrea Manciulli. Renzi non lo avrebbe avvisato e lui non ha votato le liste.

Insomma su un potenziale di circa 200 poltrone tra Camera e Senato oltre 160 saranno occupate da renziani. La falce di Renzi ha mietuto molte vittime tra le truppe del ministro della Giustizia, Orlando. Per lui gli eletti sicuri saranno al massimo una quindicina dopo la rinuncia di Cuperlo. Salvato Cesare Damiano in Umbria. Colpito anche il governatore della Puglia Michele Emiliano che ha dovuto digerire il confinamento di Dario Ginefra in un collegio plurinominale con scarse possibilità di elezione. Anche i fedeli del ministro Martina si sono dimezzati. Tra popolari si salva l'inossidabile Giuseppe Fioroni, candidato a Viterbo. Tra i nomi eccellenti ritroviamo quelli del governo attuale. Due i ministri schierati in Piemonte: quello dell'Economia Pier Carlo Padoan, capolista nel collegio plurinominale di Torino, Piemonte 1, per la Camera e il titolare della Difesa Roberta Pinotti in cima alla lista del plurinominale per il Senato a Novara, Vercelli, Alessandria e Cuneo ma anche in lista nell'uninominale a Genova per il Senato e in Toscana 1. Capolista nel collegio plurinominale Piemonte 1 di Ivrea e nel plurinominale Piemonte 2 per Novara, Biella e Vercelli troviamo Lucia Annibali, la combattiva avvocatessa aggredita con l'acido da due sicari inviati dal suo ex. La Annibali è pure capolista in Veneto a Vicenza. In Lombardia troviamo il sottosegretario Maria Elena Boschi che per la verità è candidata un po' ovunque. Non solo capolista nel collegio di Cremona-Mantova ma anche nel Lazio, in Sicilia oltre che nel collegio uninominale della Camera a Bolzano. In Lombardia pure il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli a Pavia, Cremona e Mantova oltre che in Toscana a Pisa. Ci sono poi Barbara Pollastrini a Monza e Seregno; Emanuele Fiano a Milano; Alfredo Bazoli a Brescia; Maurizio Martina a Bergamo; Lorenzo Guerini a Pavia. Il ministro dell'Interno, Marco Minniti è capolista alla Camera a Venezia e lo troviamo pure a Salerno. Candidature eccellenti in Emilia Romagna: il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, Piero Fassino e il ministro Orlando. Nei collegi uninominali per la Camera schierati Franceschini a Ferrara; il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a Modena; il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio a Reggio Emilia. Nei collegi uninominali per il Senato troviamo Pier Ferdinando Casini a Bologna. Ripescato pure il ministro Claudio De Vincenti a Sassuolo. In Toscana dove Renzi spera di fare il pienone sono stati schierati il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia e Roberto Giachetti a Sesto Fiorentino, sempre per la Camera. E poi c'è Renzi a Firenze per il Senato e capolista anche a Napoli. In Campania i capilista sono per la Camera Gennaro Migliore a Pozzuoli e Paolo Siani, fratello del giornalista ucciso, a Napoli. Il premier in carica Paolo Gentiloni correrà nel collegio uninominale della Camera di Roma 1 dove è schierata anche Emma Bonino ma per il Senato. Al traguardo anche le candidature di LeU.

Nel Lazio al Senato i capilista sono Pietro Grasso, presente anche a Palermo e Loredana De Petris. Alla Camera Roberto Speranza, Stefano Fassina, Elisa Simoni e Alfredo D'Attorre. Pier Luigi Bersani sarà candidato alla Camera a Bologna.

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