Nuovo scontro all'interno del Pd. Ad agitare le acque oggi è stata l'intervista al Manifesto dell'ex vendoliano Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, che ha aperto alla possibilità di un'alleanza tra la sinistra e il M5S.
Per l'esattezza ha parlato solo della possibilità di avviare una fase di 'disgelo' di fare "pezzi di strada insieme" ai grillini.Tanto è bastato perché i renziani partissero all'attacco contro Zingaretti. "Io non sono stupito, tra detto e non detto, è sempre stata la posizione di Nicola. Oggi - ha detto Roberto Giachetti - va dato atto al coordinatore di Piazza Grande, Smeriglio, di uscire dalla ambiguità e di contribuire ad un congresso dove siano chiare le posizioni dei candidati e quindi sia possibile scegliere sulla base della linea politica e non della simpatia". Per Teresa Bellanova: "il nostro campo è il riformismo, mai con i Cinquestelle", mentre Alessia Morani si chiede: "Come si può pensare al Movimento come un interlocutore dopo il decreto sicurezza?". L'ex ministro Beppe Fioroni teme che Zingaretti voglia "consegnarsi a Grillo" ma "in questo caso c'è la dissipazione della nostra autonomia". Carlo Calenda, che come ricorda Repubblica Zingaretti vorrebbe come capolista alle Europee, twitta: "Caro Zingaretti, se la tua posizione è questa lo devi chiarire. Se nel tuo programma c'è l'apertura al dialogo e in prospettiva una possibile alleanza con il M5S devi dirlo. Ambiguità su questo punto non sono accettabili. Almeno per me". Anche Debora Serracchiani esprime le sue preoccupazioni: "Davvero il Pd che vuole Zingaretti dovrebbe allearsi con i 5Stelle come sostiene oggi Smeriglio? Se prima qualcuno poteva coltivare illusioni, dopo sei mesi di prova al Governo del Paese hanno dimostrato in modo inequivocabile di essere incompatibili con la democrazia italiana". Chiude il cerchio Nicola Zingaretti che risponde così agli attacchi: "Ho detto fino alla noia che non ho alcuna intenzione di allearmi con il M5S. Ritornare in maniera isterica e ossessiva ogni volta su questo tema è segno della debolezza di chi non sa dire nulla di positivo su se stesso e ha come unica arma parlare male degli altri.
La cosa divertente è che di solito i protagonisti di questa gazzarra sono tra i principali responsabili della disfatta elettorale che ha portato i 5S al Governo e pretendono di dare lezioni a me che li ho sconfitti".
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