"Perché non se ne va?": l'asse che può far saltare il governo

Clima teso in maggioranza: il nervosismo dei partiti preoccupa Mario Draghi, che pretende la collaborazione di tutti per il Recovery plan

"Perché non se ne va?": l'asse che può far saltare il governo

Nelle ultime settimane gli strappi nella maggioranza sono stati sempre più forti e questi incide in maniera importante anche sul Recovery plan. Marco Antonellis su Italia Oggi ha rivelato alcuni retroscena sull'approvazione del Piano da parte di Bruxelles, che pare sia strettamente vincolato proprio al clima di armonia all'interno delle forze politiche che compongono il governo. Mario Draghi ha fatto la voce grossa al telefono, probabilmente il suo "garantisco io" a Ursula von der Leyen passerà alla storia, ma la sua parola dovrà essere seguita da fatti, ovvero da leggi delega e disegni di legge che cristallizzino le riforme. E il tutto dovrà essere fatto entro la fine dell'anno. Solo così l'Italia potrà avere i 222 miliardi di euro europei fino al 2026.

Per arrivare a questo risultato, però, è evidente che tutti i partiti di maggioranza debbano trovare la quadra del cerchio per collaborare. Al momento, come sottolinea anche Marco Antonellis, questo clima non c'è. Nelle ultime ore le tensioni si sono ulteriormente acuite per il nodo coprifuoco, contro il quale la Lega ha avviato una raccolta firme per chiederne l'abolizione totale. Una mossa vista con sospetto, visto che si tratta di un provvedimento sì varato da Conte ma confermato dallo stesso Mario Draghi.

La mossa di Matteo Salvini ha riscaldato gli animi nella maggioranza. Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Leu pare non manchino occasione per lamentarsi della Lega. "Perché non escono dalla maggioranza e non vanno all'opposizione con Fratelli d'Italia?", si sentirebbe ripetere nei corridoi e nelle stanze dei Palazzi. Un refrain che ha trovato l'apice ieri negli attacchi diretti sferrati da Enrico Letta, Nicola Zingaretti e Giuseppe Conte. Tutti e tre hanno invitato Matteo Salvini a smarcarsi dalla maggioranza, un attacco diretto che non giova senz'altro al delicatissimo momento storico e che potrebbe compromettere il cammino del Recovery plan.

Marco Antonellis sottolinea anche come lo stesso Mario Draghi nel corso del suo intervento alla Camera per la presentazione del Piano abbia lanciato un forte monito ai partiti. Il presidente del Consiglio alla Camera.

"Ritardi, inefficienze, miopi visioni di parte anteposte al bene comune peseranno direttamente sulle nostre vite e soprattutto su quelle dei più deboli, dei nostri figli e nipoti, e forse non ci sarà più tempo per porvi rimedio", ha detto il premier. Parole forti, chiaramente destinate ai partiti, nell'intento di richiamarli al senso di responsabilità per la tenuta del governo

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