Marito e bimbo: il doppio lutto di una donna

Marito e bimbo: il doppio lutto di una donna

Era l'estate della sua vita. Malgrado la variante Delta, gli incendi, il pil che arranca. Era l'estate della sua vita. Era appena andata a convivere, era incinta come voleva, dell'uomo che voleva. Era estate. E c'erano i post su Facebook di loro due assieme, con l'amore che gli scintillava fresco negli occhi, ad annunciare ad amici, parenti e sconosciuti: «Aumentano i Melillo». Presto sarebbero stati tre, che è il numero di quando si comincia in due. E profumava tutto di domeniche e di futuro. E di cose da comprare e di nomi da trovare e di ecografie e progetti. Prove di vita piena.

Fino allo scorso 22 luglio, con quel pullman che precipita giù dalla scarpata e straccia il silenzio di Capri. Alla guida del pullman c'è il suo compagno, Emanuele Melillo, che muore schiantandosi tra il beach club Da Gemma e il corridoio d'accesso alla spiaggia libera di Marina Grande. Finiscono i giorni buoni di Rosaria Ardita e iniziano quelli feriti. Il volo nel vuoto, i feriti, il suo compagno morto, le televisioni, i giornali, un elicottero che forse dovrà provvedere al recupero del mezzo, le ipotesi sulla dinamica, l'autopsia, il funerale da organizzare... la variante Delta, gli incendi, i quaranta gradi all'ombra... Questa maledetta estate. I turisti, il sole, la scogliera... Rosaria perde il suo compagno. L'anima si mette a tremare e il bambino le lascia il corpo. In una settimana perde tutto. L'uomo della sua vita e il resto della sua vita. Dall'altro ieri non ha più il suo bambino. Prima Emanuele, poi il seguito di Emanuele. Da tre a uno in sette giorni. In sette giorni l'estate della sua vita le ha azzerato la vita. Non ha ancora seppellito il suo compagno (i funerali di Emanuele si terranno il 3 agosto alle 16, nella Basilica di san Lorenzo Maggiore in piazza San Gaetano, a Napoli) e non ha ancora capito perché sia morto (pare abbiano escluso l'ipotesi del malore e le indagini autoptiche stanno ancora analizzando le vere cause dell'incidente), che si trova a dover dire addio al figlio che aveva in pancia. Un congedo a due. Spoglio e intollerabile. Un addio che ti urla da dentro.

In una settimana la vita si è messa a sbranare. A voler avere la meglio in tutti i modi, che sono sempre i peggiori. Ha iniziato a sentirsi male subito Rosaria. Dalle immagini di quelle lamiere trasformate in bara. Con dentro Emanuele. Che sulla scogliera ha lasciato tutto: lei, il figlio che non è nato e la figlia che aveva già avuto. Maledetta estate.

Per Emanuele e la sua famiglia è in corso una raccolta di fondi, sono già stati versati quattordicimila euro, ma l'intento è di arrivare a quota centomila. Ma c'è da domandarsi per finanziare quale vita, per andare avanti dove, e perché. Dopo quella curva che ha tolto l'orizzonte. Maledetta estate.

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