"Via Petrocelli o ci dimettiamo tutti". Italia Viva in pressing

Partiti al lavoro per destituire il grillino dalla presidenza della Commissione Esteri a Palazzo Madama, Pd compreso

"Via Petrocelli o ci dimettiamo tutti". Italia Viva in pressing
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Il "no" al dl Ucraina costerà caro a Vito Petrocelli. Il presidente della Commissione Esteri a Palazzo Madama sarà espulso dal Movimento 5 Stelle e i partiti di maggioranza sono al lavoro per destituirlo dalla presidenza. Il grillino non ha alcuna intenzione di rinunciare alla poltrona – certo di poter assicurare terzietà sulla crisi in Ucraina – ma si va verso lo scioglimento della commissione, così da ricostituirla con un nuovo presidente, sempre legato al M5s.

I tentativi di spingere Petrocelli alle dimissioni non hanno portato i risultati sperati e Italia Viva è pronta ad alzare il pressing. “Italia viva chiede da settimane che Petrocelli lasci la presidenza della commissione Esteri del Senato. Positivo che altri partiti convergano sulla nostra posizione: sono del tutto inopportuni atteggiamenti filoPutin in Parlamento e a maggior ragione di chi rappresenta una commissione così importante, in un partito che esprime per giunta il ministro degli Esteri. Se non sarà lui a fare il passo indietro, lo faremo tutti”, così in una nota la vicepresidente dei senatori renziani, Laura Garavini, che è anche vicepresidente della commissione Esteri. E ancora: “Non si può continuare così un minuto di più. Non dopo l'escalation di orrori di Bucha”.

Già assente durante l’intervento video di Volodymyr Zelensky a Montecitorio, Petrocelli è pronto a portare avanti questa battaglia, ma da solo. L’area giallorossa lo ha condannato a più riprese e anche il Partito Democratico è pronto al “sì” alle dimissioni di massa per togliergli la presidenza della commissione Esteri a Palazzo Madama: “È una soluzione che va costruita in questa settimana, ma con il consenso di tutti si può fare”, la conferma di Alessandro Alfieri al Foglio.

Partiti al lavoro per valutare l’orientamento dei vari gruppi. “Lo possiamo fare solo se ci muoviamo compatti”, l’analisi del dem: successivamente ogni singolo gruppo deve comunicare alla presidente Casellati la sfiducia nei confronti di Petrocelli.

La strada è tracciata: "Solo dopo questi passaggi preliminari necessari si può pensare di dimettersi dalla commissione”. L'esperienza di "Petrov" alla presidenza della commissione Esteri del Senato sembra ai titoli di coda.

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