Ministro, diversi militari sono malati e qualcuno è deceduto. Si aspettava di dover affrontare una guerra contro un nemico così?
«Voglio esprimere vicinanza ai malati e cordoglio per chi ha perso la vita. Lo scenario è inedito, complesso e in evoluzione, ma le Forze Armate si fanno sempre trovare pronte. Capacità logistiche, efficienza operativa, catena di comando, mobilità, aggiornamento professionale. La vocazione alla missione caratterizza gli uomini e le donne della Difesa, che anche questa volta hanno dato un apporto straordinario, accanto al personale sanitario e della Protezione civile».
I militari italiani sono chiamati in questo momento a uno sforzo enorme. Pensa sia l'ora di rivalutare l'importanza della Difesa e potenziarla?
«È sotto gli occhi di tutti come le Forze Armate si stiano dimostrando indispensabili nella gestione delle crisi. Uno strumento militare all'altezza, anche dal punto di vista tecnologico, è una garanzia per il Paese sotto tutti i punti di vista. Serve potenziarlo e continuare ad adeguarlo. La Difesa, fin dalle prime fasi, ha risposto con massima efficienza e grande spirito di sacrificio».
Non ritiene che la legge 244 del 2012 che prevedeva un pesante taglio del personale militare vada abolita?
«La situazione del Paese, quando la 244 è stata approvata, richiedeva di compiere delle scelte che miravano a incrementare le risorse destinate al funzionamento delle Forze Armate. Già nella presentazione delle Linee Programmatiche in Parlamento avevo annunciato di voler condurre una seria e approfondita riflessione sulla 244».
In passato si è avuto ridimensionamento della sanità militare, con tagli importanti anche alle strutture...
«Abbiamo voluto integrare il quadro attuale con l'assunzione temporanea di 320 medici e infermieri militari. Al bando si sono presentati in oltre 8mila. Una straordinaria risposta di solidarietà. Li stiamo via via impiegando, affiancandoli agli oltre 220 operatori sanitari militari, che dall'inizio lavorano con professionalità e dedizione. Ma serviranno investimenti per consentire al sistema sanitario militare di confermare e potenziare le sue capacità che, come si è dimostrato, sono preziose. Ad esempio, attraverso AID (Agenzia Industria Difesa) abbiamo avviato un progetto di riconversione di un nostro stabilimento, che da maggio trasformerà le sue linee produttive per fornire mascherine: 200mila al giorno, 6 milioni in un mese».
Qual è l'impegno che svolge ora l'Esercito?
«Oltre al supporto sanitario, abbiamo potenziato l'attività di sorveglianza dei territori, a fianco delle Forze di Polizia e sulla base delle esigenze riscontrate dai Prefetti. Laddove ci è stato richiesto, siamo intervenuti con i militari già impiegati in Strade Sicure, rimodulando l'operazione. Abbiamo inoltre rafforzato il sistema dei trasporti implementando mezzi e servizi a sostegno della Protezione civile».
Che cosa si aspetta dal «dopo Covid-19»?
«L'auspicio è che negli effetti delle misure attuate dal governo si possano trovare i presupposti per un ritorno presto alla normalità. I sacrifici chiesti agli italiani, che hanno risposto con grande responsabilità, iniziano a dare risultati. Oggi il governo sta intervenendo anche per sostenere il sistema economico attraverso misure molto significative a favore di imprese, lavoratori e famiglie».
Le opposizioni criticano il premier Conte e lo accusano di aver agito tardi. Si poteva fare di più?
«Il governo fin da subito ha coinvolto tutti i livelli istituzionali, compresa l'opposizione. Rafforzare il confronto significa dare più forza a un impegno corale a favore dei cittadini».
Teme una crisi di governo nel post Coronavirus?
«Assolutamente no, governo e maggioranza lavorano fianco a fianco. In questo momento credo che i cittadini ci chiedano una cosa sola: remare nella stessa direzione».
Nonostante gli aiuti che ci danno, come vede le polemche che arrivano da Mosca?
«Alla Russia, come a tutti gli altri Paesi che stanno supportando l'Italia, non possiamo che essere riconoscenti. Aiuti preziosi, in zone colpite drammaticamente.
Il governo non poteva non reagire di fronte al tono e al merito delle parole del portavoce del ministero della Difesa russo. Voglio essere chiaro: in Italia la libertà di espressione è un valore fondamentale che non può in alcun modo, da nessuno, essere messa in discussione».
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