Procura generale della Cassazione, Gaeta di Md in pole per guidarla

Ma spuntano le chat del "sistema" di Palamara

Procura generale della Cassazione, Gaeta di Md in pole per guidarla
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È sempre la stessa storia. Sono in corso le grandi manovre per la nomina del nuovo procuratore generale della Cassazione, quello che con una spruzzata di retorica viene chiamato il primo pm d'Italia, e, combinazione, il Sistema, come da titolo del libro scritto da Luca Palamara con Alessandro Sallusti, torna d'attualità. Malignità?

Il passato afferra il presente, perché il telefonino dell'ex presidente dell'Anm continua a squadernare relazioni che ora forse imbarazzano. Dunque, in pole position per la prestigiosissima poltrona c'è Pietro Gaeta (foto), di Magistratura Democratica, oggi avvocato generale, insomma già in una posizione apicale alla Procura generale della Cassazione.

Il problema è che dalle chat dell'onnipresente Palamara spunta anche il suo nome e spunta alla vigilia di una promozione attesa. In buona sostanza, Gaeta chiede un appuntamento a Palamara per sponsorizzare la propria candidatura o, almeno, questo è quello che si capisce dai messaggi che passano sempre attraverso la mediazione di un altro magistrato e non sono mai diretti. «Ciao Luca - scrive il 26 aprile 2018 Pina Casella, sostituto procuratore generale della Cassazione appartenente ad Unicost, la stessa corrente di Palamara - sono in ufficio con Piero Gaeta che vorrebbe salutarti come già sai. Io ritorno a Roma il 2. Riesci quella settimana a passare dalle nostre parti per un caffè?». «Sì, assolutamente sì, con piacere», risponde Palamara. Il meeting viene poi rimandato, ma le comunicazioni si susseguono fino a quando non si riesce a trovare il tempo per un faccia a faccia.

Siamo al 16 maggio e l'ubiquo Palamara, bombardato di richieste, riesce a infilare anche questo appuntamento nella propria agenda. «Siamo a pranzo al francese - puntualizza Casella - ti aspettiamo per il caffè come d'intesa». «Alle 1515 sono da voi».

Davanti alla mitica tazzina. Poi la promozione arriva ma a febbraio 2019, quando Palamara non è più consigliere del Csm. In quell'occasione, Gaeta, magistrato titolato e di sicuro spessore, viene nominato all'unanimità avvocato generale.

L'andazzo generale, fino al big bang del sistema, era quello che era. Poi ci sono le mille variabili di ogni singola storia. Un fatto è sicuro: è lo stesso Gaeta, a sostenere l'accusa nel procedimento disciplinare e a proporre la radiazione di Palamara dalla magistratura. Insomma, per dirla tutta, Gaeta ha indagato sul magistrato a cui avrebbe chiesto una mano.

Al Csm la pratica è aperta ed è partita la volata fra Gaeta e Pasquale Fimiani, il concorrente più accreditato: i laici del centrodestra sono sul piede di guerra e Maurizio Gasparri ha depositato un'interrogazione. Si vedrà. Sapremo presto chi sarà il successore del procuratore generale uscente Luigi Salvato.

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