In barba al coronavirus, al divieto di assembramenti, agli appelli del sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, che aveva consigliato di assistere all'evento da casa, tramite la tv. E soprattutto in barba ai numeri preoccupanti, che fanno della Russia il terzo Paese più contagiato al mondo, dopo Stati Uniti e Brasile, con i casi di Covid-19 che nelle scorse ore hanno superato quota 600mila (quasi 9mila i morti). Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin se ne infischia e celebra l'orgoglio nazionale con una mega-parata che chiama a raccolta migliaia di militari. Quasi tutti sprovvisti di mascherina, come lo stesso capo del Cremlino, che assiste sugli spalti. Attaccati gomito a gomito durante le marce, come si conviene a un evento del genere. Si celebra il 75esimo anniversario della vittoria sovietica sui nazisti, nella Seconda guerra mondiale, e l'evento attira altrettanti moscoviti-spettatori, anche loro in gran parte senza mascherine e incuranti delle norme sul distanziamento sociale.
Decine di carri armati di epoca sovietica, i T-34, sfilano nella Piazza Rossa, mentre gli aerei da combattimento sorvolano il cielo della capitale, che a differenza di altre 20 città russe non ha annullato i festeggiamenti nel timore di compromettere la salute dei veterani e dei cittadini. Putin non vuole perdere l'occasione d'oro. Da anni ha trasformato la parata nel più grande evento nazionale, la principale festività non-religiosa del Paese. Avrebbe dovuto svolgersi il 9 maggio e quest'anno è stata rinviata proprio a causa della pandemia. Ma adesso, nonostante il coronavirus, l'appuntamento non era più rinviabile.
Anche se mancano Emmanuel Macron e Xi Jinping. Anche se il presidente del Kirghizistan, pur arrivato a Mosca, non ha potuto partecipare dopo che due membri della sua delegazione sono risultati positivi al Covid. La grandeur russa andava celebrata a ogni costo perché tra una settimana, il primo luglio, si svolgerà il referendum per la riforma costituzionale. Un passaggio cruciale per la Russia e per Putin stesso, che grazie alla modifica della Carta, con l'eliminazione del limite dei due mandati, potrà restare al comando come presidente fino al 2036. A 67 anni, dopo venti di potere alternato fra la guida del governo e quella del Cremlino, e dopo il via libera del Parlamento, Putin aspetta solamente la benedizione popolare per trasformarsi definitivamente nel nuovo zar e restare al timone per altri 16 anni.
Mentre in Occidente la furia iconoclasta di alcuni manifestanti, infiammati dalle proteste anti-razzismo del movimento Black Lives Matter, distrugge monumenti e icone del passato imperialista e colonialista, rigettando la storia come un brutto ricordo di cui vergognarsi, Putin quel passato lo celebra in pompa magna.
La vittoria sui nazisti - ha spiegato nel suo discorso - «ha determinato il futuro del pianeta per i decenni a venire e per sempre è rimasta nella storia come la più grandiosa nella sua portata, nel suo significato morale e spirituale».
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