Quegli stipendi da 4mila euro nella coop dei Soumahoro

L'indagine sulla Karibu ipotizza i reati di evasione fiscale e fatture false. Emolumenti solo alla famiglia

Quegli stipendi da 4mila euro nella coop dei Soumahoro

Gli ex dipendenti della Karibu di Latina sono senza lavoro e attendono ancora numerosi stipendi arretrati mentre i vertici della cooperativa, ossia i familiari dell'onorevole Aboubakar Soumahoro, incassavano mensilmente stipendi da oltre 4mila euro. Il tutto mentre i richiedenti asilo erano costretti a vivere in tuguri senza riscaldamenti tra blatte, topi e sporcizia. È un altro degli aspetti che emerge dall'inchiesta della procura sugli affari delle cooperative che gestivano i servizi di accoglienza dei migranti in provincia di Latina. I riflettori sono puntati in particolare sulla suocera di Soumahoro, Marie Therese Mukamitsindo, il cognato Michel Rukundo e la moglie dell'onorevole, Liliane Murekatete.

Negli anni passati quando i sindacati lamentavano il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti della cooperativa Karibu, chiedevano spesso, retoricamente, se anche gli amministratori avevano rinunciato alle loro spettanze. Nulla di tutto questo, stando all'inchiesta portata avanti dal pm Andrea D'Angeli secondo il quale ad esempio per il presidente del Consorzio Aid, fino al 2020 e dunque nel periodo oggetto delle indagini, era previsto uno stipendio da 4.400 euro al mese. E chi era questo presidente? Uno dei figli della Mukamitsindo, Michel Rukundo appunto, anche lui indagato dalla procura di Latina. Prima di lui la presidente era proprio la donna, che ha percepito i medesimi emolumenti. L'indagine condotta dalla guardia di finanza di Latina su mandato della procura ritiene che per anni la Karibu ha evaso l'imposta sul reddito delle società e l'Iva, sfruttando fatture emesse per operazioni inesistenti dal Consorzio Aid e dall'associazione Jambo Africa. Tutte società che avrebbero una medesima guida, ossia i familiari di Soumahoro: Mukamitsindo, Murekatete e Rukundo.

Nelle carte della guardia di finanza che effettuano i controlli sulle coop si evince come siano gli stessi estensori del bilancio del Consorzio Aid a far rilevare i costi degli stipendi del presidente e dei componenti del Cda. Stipendi pagati regolarmente, a quanto pare, nonostante la cooperativa avesse difficoltà a garantire un servizio decente per l'accoglienza ai migranti, come emerge dalle tante denunce di richiedenti asilo e sindacati. Nel documento si legge: «Nel corso dell'anno 2020 è avvenuto un avvicendamento del Cda della cooperativa. Per il presidente uscente Rukundo Michel era previsto un compenso pari a 4mila 400 euro mensili al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali. Per l'attuale presidente del Cda (un'altra figlia di Marie Therese, non indagata, ndr) un compenso di 4mila euro al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali». Sempre nel bilancio del 2020 si precisa che «per i consiglieri non era previsto compenso precedentemente», ma spunta un'indennità lorda per Rukundo pari a 1400 euro mensili.

Formalmente nulla di irregolare ma di certo qualcosa di non comprensibile se si pensa che nel medesimo periodo ai dipendenti non veniva pagato lo stipendio, tanto che il sindacato Uiltucs sta conducendo una battaglia per far avere il dovuto ad oltre 20 ex lavoratori delle cooperative Karibu e consorzio Aid. Proprio il segretario della Uiltucs, Gianfranco Cartisano, ha annunciato in queste ore che si costituirà parte civile in un eventuale processo contro i vertici delle coop finiti sotto indagine.

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