Mario Draghi e Luigi Di Maio, la strana coppia. In data 24 giugno l’ex presidente della Banca Centrale Europea si è incontrato in gran segreto con l’ex leader del Movimento 5 Stelle.
A dare notizia del colloquio tra i due l’Adnkronos, che riporta come – stando a quanto emerge da fonti della Farnesina – tra Draghi e Di Maio ci sarebbe stato solamente un proficuo scambio di punti di vista sulla situazione economica e politica sia dell’Italia, sia dell’Eurozona. E la situazione, come ben sappiamo, non è bella: qualche giorno dopo il loro incontro, l’outlook dell’Ocse sullo stato di salute dell’economia continentale ha fotografato uno stato delle cose assai preoccupante; per il Belpaese le stime di crescita sono tagliate e la previsione sul Pil tricolore è negativo in doppia cifra.
Perché Di Maio ha visto Draghi? Il ministero degli Esteri spiega che si tratta di uno dei "consueti incontri istituzionali che il titolare della Farnesina è solito svolgere anche con altre autorità istituzionali". Un incontro positivo nel quale l’ex numero uno di Francoforte e l’ex capo politico dei pentastellati hanno parlato dei dossier europei "in virtù del ruolo svolto da Mario Draghi ai vertici della Banca Centrale Europea".
In realtà, dietro, ci potrebbe essere anche molto altro. Non è infatti una novità che il nome e il cognome di Mario Draghi siano ricorrenti negli ultimi mesi, e in modo preoccupante per l’attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
In piena crisi sanitaria causa pandemia di coronavirus, nei palazzi di Roma (e non solo) si è fatto un gran parlare della possibilità di vedere Draghi a Palazzo Chigi, al posto del sedicente avvocato del popolo.
Una suggestione che per certi versi è nata da uno dei tanti appelli all’unità nazionale da parte del presidente delle Repubblica Sergio Mattarella. In questo solco è rispuntato fuori il profilo dell’economista, figura che piace in modo bipartisan e soprattutto con peso in Europa.
I grillini più duri e puri non impazziscono per lui, mentre sia il Partito Democratico che il centrodestra hanno più volte speso parole di gradimento.
È dunque possibile che Di Maio, oltre a discutere con l’accademico dei dossier europei, abbia anche sondato il terreno per un’eventuale corsa di Draghi a Palazzo Chigi, caldeggiata dall’ala "governista" del M5s di cui il titolare della Farnesina è espressione.
In tutto questo, il premier Conte fa da spettatore: chissà se sapeva dell’incontro tra Di Maio e Draghi. E chissà anche se lo sapevano i compagni di partito di Gigino, in primis l’attuale reggente Vito Crimi, mai tenero nelle dichiarazioni circa l’ex presidente della Bce.
Il Papa "chiama" Draghi
Nel frattempo, la Santa Sede ha nominato Draghi all'Accademia delle Scienze Sociali. A renderlo noto il Vaticano stesso, con una nota nella quale si legge che "Papa Francesco ha nominato membro ordinario della Pontificia Accademia della Scienze Sociali l'illustre professore Mario Draghi, già presidente della Banca Centrale Europea". Una sorta di "benedizione" da parte del Santo Padre nei confronti dell'ex numero uno di Francoforte, che va appunto a indicare l'apprezzamento del Pontefice nei confronti dell'economista. Insieme a Draghi, nominati anche Pedro Morandé Court, professore emerito di Sociologia presso la Pontificia Università Cattolica del Cile, e Kokunre Adetokunbo Agbontaen Eghafona, Professoressa di Sociologia e Antropologia presso l'Università di Benin.
E in serata lo staff di Di Maio ha spiegato il motivo dell'incontro: "Siamo enormemente sorpresi e dispiaciuti dall’approssimativa ricostruzione di alcuni organi di stampa circa l’incontro tra il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. Le dietrologie di pochi non ci interessano. In qualsiasi altro Paese normale un incontro del genere sarebbe stato accolto positivamente, visto che il titolare della Farnesina sta seguendo il negoziato europeo e si confronta con i principali analisti, tra i quali naturalmente c’è anche Mario Draghi.
Invece qui leggiamo di possibili o presunti complotti legati evidentemente alla malafede di qualcun altro. Il ministro Di Maio continua a lavorare per il Paese e a sostenere fortemente l’azione di governo, come ha sempre fatto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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