I meloniani decisi a far pesare i voti: "Serve un cambio"

La consapevolezza che la situazione potrà sbloccarsi soltanto attraverso un vertice dei leader

I meloniani decisi a far pesare i voti: "Serve un cambio"
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La consapevolezza che la situazione potrà sbloccarsi soltanto attraverso un vertice dei leader. La convinzione che si troverà la quadra per andare uniti alle Regionali, ma anche che non sia possibile non tenere conto dei nuovi equilibri elettorali nelle scelte per le candidature nelle Regioni.

Fratelli d'Italia si interroga sulla grande trattativa per le Regionali, trattativa che si concentra sulla candidatura del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu in Sardegna al posto dell'uscente Solinas su cui in questo momento si appunta il braccio di ferro con la Lega, ma che si allarga a un domino più allargato di regioni. In ballo non ci sono infatti solo le cinque regioni dove si vota nel 2024 - Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Umbria e Piemonte - ma anche il Veneto dove si andrà alle urne nel 2025.

«Sono certo che troveremo un'intesa» dice il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan. «Le nostre sono richieste ragionevoli. È chiaro che è necessario un riequilibrio di una situazione che non rispetta gli attuali consensi dei partiti. Per Truzzu, peraltro, l'indicazione è arrivata a livello regionale». Sugli altri temi caldi - la candidatura di Giorgia Meloni alle Europee e l'apertura al terzo mandato per i presidenti di Regione - Malan si mostra prudente, ma possibilista. «Sulla candidatura alle Europee Giorgia Meloni deciderà in seguito, sarebbe più che legittimo che si candidasse se la sente, così come sarebbe altrettanto comprensibile se con la mole di lavoro che ha decidesse di non scendere in campo. Sul terzo mandato non abbiamo detto formalmente di no. Non c'è una chiusura totale, lo decideremo in Parlamento».

Tommaso Foti, capogruppo alla Camera, ricorda che «quando gli alleati chiesero un passo indietro a un galantuomo come Nello Musumeci, sostenendo che la scelta di Renato Schifani sarebbe stata più efficace in termini elettorali, noi accettammo. Al di là degli equilibri elettorali, credo che sia necessario scegliere gli uomini migliori e Truzzu è indiscutibilmente un ottimo candidato. Se sono ottimista? Io sono sempre ottimista perché credo che tutti sappiano che il centrodestra unito vince, mentre diviso è più debole».

Quel che è certo, ribadiscono da Via della Scrofa, è che la decisione sarà collegiale e verrà presa dagli organi di Fratelli d'Italia. «Si può discutere di cose ben più gravi, si può discutere anche di questo» sottolinea Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, rispondendo alla domanda di Affaritaliani sulla proposta della Lega di eliminare il vincolo dei due mandati.

L'atmosfera di attesa si riverbera anche sulla politica sarda. Paolo Truzzu, parlando ad Agorà, si limita a dire che avrebbe «fatto volentieri a meno di vedere la Sardegna al centro del dibattito nazionale in questi giorni, dovrebbe entrarci per altre questioni».

Il sindaco di Cagliari attende l'esito del braccio di ferro nazionale, così come attendono nel Psd'Az, il partito civico sardista di cui è segretario Christian Solinas. I Sardisti convocheranno il consiglio direttivo entro venerdì per una decisione definitiva. Il tempo stringe visto che domenica mattina si aprirà ufficialmente la finestra per la presentazione delle candidature.

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