La bocciatura della carta Maria Elisabetta Alberti Casellati ha portato Forza Italia a cambiare strategia nella gestione della partita per il Quirinale. Ieri sera fonti forziste hanno fatto sapere che da questo momento in poi il gruppo azzurro "discuterà e tratterà autonomamente con le altre forze politiche". L'intento è quello di "favorire una rapida e il più possibile condivisa elezione del presidente della Repubblica". Sempre dagli ambienti forzisti si riferisce una novità non di poco conto: è stato deciso di portare avanti un maggior coordinamento a partire dal voto sul capo dello Stato di questa mattina.
La strategia sarebbe stata partorita ieri notte nel corso di un incontro tra il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, Lorenzo Cesa dell'Udc, Maurizio Lupi per Noi per l'Italia e Giovanni Toti per Coraggio Italia. Insieme i gruppi "valgono" più di 180 grandi elettori. Nel frattempo Forza Italia avrebbe deciso che si asterrà nella settima votazione di oggi, ma con i centristi sarebbe al lavoro per la candidatura di Pier Ferdinando Casini.
La linea su Draghi
Evitare la doppietta di tecnici sia al Quirinale sia a Palazzo Chigi. È questa la linea tracciata da Antonio Tajani per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica che, secondo il suo giudizio, dovrebbe rappresentare una figura politica visto che già il governo è guidato da un profilo tecnico. La posizione di Forza Italia, ribadita per bocca del suo coordinatore nazionale, è chiarissima: "Siamo per avere al Quirinale un personaggio politico. Abbiamo visto la rosa di cui parla la sinistra. Siamo per avere, come abbiamo sempre detto, un politico o una politica".
Tajani ha fatto sapere che Forza Italia parteciperà al vertice di maggioranza - previsto in mattinata - al fine di confrontarsi e infine "cercare di trovare una soluzione, la più ampia possibile". L'incontro tra i partiti che sostengono il governo segue quello di ieri sera, quando si sono riuniti Matteo Salvini, Enrico Letta e Giuseppe Conte per analizzare diverse ipotesi e individuare una carta su cui convergere per un consenso trasversale.
In quell'occasione sarebbe stata presentata una rosa di nomi. Nel ventaglio delle possibilità potrebbero rientrare Sergio Mattarella, Mario Draghi, Elisabetta Belloni, Pier Ferdinando Casini, Marta Cartabia e Giuliano Amato.
Ma Forza Italia ha già rimarcato la sua linea in riferimento al premier Mario Draghi: come ribadito da Tajani, gli azzurri sostengono che l'attuale presidente del Consiglio debba rimanere a Palazzo Chigi poiché rappresenta "l'unico garante dell'unità di una coalizione che non costituisce una maggioranza politica ma una maggioranza che ha l'obiettivo di sconfiggere il Coronavirus sul fronte sanitario ed economico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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