«La solidarietà si è fermata in piazza Primo maggio. Ai familiari delle vittime è arrivato il conto dei funerali solenni da pagare: 10 mila euro a vittima. «Si pensava che le istituzioni facessero la loro parte, il costo non è mai stato trattato tra i parenti e i titolari delle onoranze funebri», sottolinea l'avvocato Salvatore Loggia, rivelando che i familiari delle 9 vittime (10 tenendo conto che una donna era incinta) dello scoppio della rete del gas di Ravanusa (Agrigento), dovranno pagare il conto, o lo hanno già fatto, alle onoranze funebri. I soldi sono stati anticipati per alcune vittime dallo studio legale che segue i parenti nella vicenda giudiziaria, per altri dalla ditta de Nord dove lavora un familiare, mentre altri parenti devono ancora pagare. «Le istituzioni, l'Italgas, nessuno ha ritenuto opportuno occuparsi di questa vicenda drammatica che ha costernato l'intero Paese» dice il legale. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D'Angelo, sostiene che il Comune fin dall'inizio è stato tenuto al di fuori dalla «vicenda». «Dei funerali si sono occupati i titolari delle tre onoranze funebri del paese - spiega -. Abbiamo chiesto all'inizio: chi paga? E loro ci hanno risposto: ce la sbrighiamo noi con le famiglie. Noi non volevano che pagassero le famiglie ma ci hanno tirato fuori. Noi eravamo e siamo disponibili a dare un contributo. Naturalmente la cifra di partenza non può essere diecimila euro: un funerale costa circa un terzo».
Loggia, che rappresenta i familiari di 3 vittime, spiega che alcuni familiari hanno pagato, quindi la cifra sarà la stessa per tutti. «I miei clienti - aggiunge - stanno aspettando di capire, la cifra mai è stata discussa con i parenti. A parte il fatto che dopo le tante parole delle istituzioni non si aspettavano di dover pagare».
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