Reddito di cittadinanza ribaltato: ecco chi rischia l'assegno

Domani si terrà una conferenza stampa nel corso della quale saranno presentate le proposte del comitato scientifico istituito dal ministro Orlando

Reddito di cittadinanza ribaltato: ecco chi rischia l'assegno

Sono infine arrivate le proposte di modifica al reddito di cittadinanza elaborate dal Comitato tecnico scientifico istituito dal ministro dem Andrea Orlando: fra le ipotesi avanzate dagli esperti, l'obbligo per i beneficiari di accettare rapporti di lavoro della durata inferiore ai 3 mesi e la negazione dell'abbassamento dell'aliquota marginale relativa all'80% per i percettori che hanno un impiego.

Nella giornata di domani, dunque, si terrà una conferenza stampa dedicata proprio al sussidio grillino. Un evento durante il quale saranno presentate le idee partorite dal comitato presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno. Alcune di queste proposte, molto probabilmente, saranno inserite in manovra tramite emendamenti, come ad esempio la scala di equivalenza che regola gli importi da versare ai beneficiari del reddito di cittadinanza.

C'è poi la questione impiego: dei circa 3 milioni di percettori del sussidio, un terzo è considerato occupabile, ma sono pochi quelli che effettivamente lavorano. Lo scopo principale dell'esecutivo è quello di aumentare gli inserimenti lavorativi, e proprio a tale scopo alcuni interventi sono stati inseriti nella legge di Bilancio.

Trovare lavoro agli occupabili

Dal prossimo anno le regole connesse al reddito di cittadinanza saranno molto più severe. Solo per citare un esempio, in futuro basterà rifiutare due offerte di lavoro (la seconda offerta non sarà neppure più soggetta a limitazioni, come la distanza massima di 250 km) per perdere il diritto al sussidio. Ma non finisce qui. Alla prima offerta di lavoro respinta, l'importo erogato dovrebbe andare incontro ad una diminuzione di 5 euro ogni mese fino al raggiungimento della soglia minima dei 300 euro mensili, oppure fino a quando un soggetto interessato dalla decurtazione non sottroscriverà un contratto di lavoro.

C'è poi la questione scala di equivalenza che, secondo l'ultimo rapporto Caritas 2021, va a penalizzare le famiglie numerose. A beneficiarne maggiormente, infatti, sarebbero i single ed i piccoli nuclei. Per tutelare maggiormente le famiglie, tuttavia, servono risorse.

Altro nodo da risolvere, quello relativo all'aliquota marginale dell'80% che pesa sui beneficiari del reddito che lavorano: una situazione, questa, che disincentiva ad accettare un impiego. La proposta di ridurre l'aliquota, tuttavia, andrebbe ad erodere i risparmi prodotti da un numero più elevato di assunzioni di percettori.

Il governo preme dunque sulle assunzioni, penalizzando chi rifiuta gli impieghi proposti. Piace la proposta di considerare valide anche le offerte di lavoro della durata inferiore a 3 mesi. Secondo il comitato scientifico, infatti, il limite dei 3 mesi complica di molto l'accesso al mondo del lavoro dei percettori con minori competenze.

Quanto al reddito per gli extracomunitari, si parla del requisito di 10 anni di residenza in Italia, che potrebbe essere ridotta a 5. Abbassata, infine, la soglia delle persone da occupare tramite i Puc.

Maggiori controlli

Non solo modifiche, ma anche maggiori controlli. Come anticipato ad ottobre, il governo Draghi intende ampliare le verifiche dell'Inps sui requisiti patrimoniali indicati nella dichiarazione sostitutiva unica da parte di coloro che fanno richiesta del sussidio, con maggiore attenzione per quanto concerne i beni posseduti all'estero. Più ampio, inoltre, l'elenco dei reati ritenuti incompatibili con la percezione del reddito, come la ricettazione e l'induzione alla prostituzione minorile.

Sempre in merito al problema dell'illecita percezione del reddito, è stata chiesta una informativa da parte del rappresentante FdI Francesco Lollobrigida. "Fratelli d’Italia chiede un’informativa urgente al ministro Orlando per chiarire sulle indebite percezioni del reddito di cittadinanza”, ha dichiarato il capogruppo alla Camera, durante il suo intervento, spiegando che chi ottine in maniera illecita il sussiodio è colpevo di rubare risorse agli italiani onesti.

"In più occasioni FdI ha chiesto controlli preventivi, affinché il Rdc non finisse nelle tasche di chi non ha diritto a riceverlo: tutti i nostri emendamenti, però, sono stati bocciati. Oggi, da parte di chi ha usato questo provvedimento per creare consenso e non per combattere la povertà, è doveroso fare chiarezza”, ha concluso.

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