Grillo la spara ancora: "Non credo nel parlamento"

"Si cominciano a prospettare scenari come l'estrazione a sorte. Perché no?", spiega il comico genovese a David Sassoli durante una diretta online

Grillo la spara ancora: "Non credo nel parlamento"

In preda a deliri di onnipotenza dopo la vittoria del Sì al referendum (senza considerare che anche le opposizioni si erano dichiarate favorevoli a quella scelta e che il Pd, spaccato a metà sul punto, aveva aperto in cambio di un appoggio sulla nuova legge elettorale), Beppe Grillo si è reso protagonista di un vero e proprio show durante un dibattito online con David Sassoli.

Convinto, evidentemente, di essere su un palco e davanti al pubblico pronto ad applaudire alle sue battute (anche se, ahimè era serissimo), il comico genovese ha espresso chiaramente le proprie posizioni sul tema democrazia e parlamento, suscitando l'approvazione di alcuni dei suoi seguaci ed il biasimo del resto del mondo politico, compreso quello di Italia Viva e Pd che, almeno in teoria, dovrebbero essere sulla stessa barca dei CinqueStelle.

"Per quanto riguarda le votazioni ci va ormai meno del 50%. Quindi, è una democrazia zoppicante", spiega il comico al presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ed all'imprenditore Gunter Pauli, come riportato da AdnKronos. "Si cominciano a prospettare scenari come l'estrazione a sorte. Perché no?". Insomma un bel sorteggio come nella tombola e la democrazia è servita, sembra voler dire il comico, il quale approfondisce poi il suo ragionamento."Perché non posso selezionare delle persone con certe caratteristiche e poi dire: ti vuoi occupare un anno, a tempo determinato, di questa cosa qui per la tua città, per il tuo Paese, per la tua regione? Non mi interessa chi sei e chi non sei, solo i requisiti".

Quindi un concetto che ricorda da vicino quello della giuria popolare, dice il comico, che poi entra più nel dettaglio: "Se una persona può dare in una giuria popolare un ergastolo può anche occuparsi un anno di una cosa in politica. Evolviamo anche in questi settori: andare a votare ogni quattro-cinque anni e mettersi la coscienza in pace è assurdo. Devi dare il voto tutti i giorni".

Il comico genovese sente di aver dato un fondamentale contributo alla nascita di quella che viene definita "democrazia diretta", pronta a subentrare alla "rappresentanza parlamentare", verso la quale emerge tutta la sua sfiducia. "Non credo assolutamente più ad una forma di rappresentanza parlamentare, ma credo nella democrazia diretta, direttamente fatta dai cittadini, è come chiedere ad un pacifista se è o no a favore della guerra. È la domanda che mi ha dato molto fastidio".

Basta schede e matite copiative, è tempo di evolversi, si lamenta ancora Grillo. "Con il digitale possiamo fare tutto. Sono andato a votare ancora con la matita copiativa, che devi restituire. Alcuni la bagnano con la saliva per marcare di più, dietro una cabina...sono cose che non concepisco più".

E quale metodo migliore per giungere ad una sublimazione del sistema profetizzato da Grillo se non una strada che ripercorra le orme della celeberrima e democratica piattaforma Rousseau? "In Paesi che erano niente e che sono diventati meravigliosi, come Estonia e Lituania, si fa tutto attraverso un voto elettronico", aggiunge il comico. "Noi abbiamo lanciato questa piattaforma, si chiama Rousseau, che è interessante". "Un cittadino può interferire, può dire, votare a tutti i livelli, ma può anche consigliare, dare un consiglio su una legge che riguarda la sua professione. Può dire 'avete fatto una stupidata, posso farla io una legge'. Oggi si può fare, si può fare un referendum alla settimana", conclude.

Il cofondatore del Movimento è stato immediatamente incensato per la sua uscita e per l'abbacinante luce di speranza fornita al Paese. "Beppe Grillo oggi ci ha caricati. Il suo intervento al Parlamento europeo è stato un incitamento ad andare avanti e a lottare senza mai arrendersi per un'Europa più giusta, più equa, più democratica", ha detto l'europarlamentare grillino Ignazio Corrao, come riportato da AdnKronos. "Siamo nel bel mezzo di una transizione ecologica e digitale, seguiamo la rotta che Beppe ancora una volta ha tracciato, non facciamoci scippare il futuro", ha concluso.

Di ben altro tono i commenti del resto del mondo politico. "Ringrazio Beppe Grillo per aver spiegato meglio di chiunque altro la scelta del nostro No", si sfoga su Facebook il deputato Pd Matteo Orfini.

Sempre dai dem arriva la ribattuta del capogruppo al Senato Andrea Marcucci: "Io, al contrario di Beppe Grillo, credo fortemente nella centralità del Parlamento nella nostra democrazia. La battuta del fondatore del M5s naturalmente non mi è piaciuta, non fa ridere".

"Occorre aggiungere altro per far capire ai cittadini e alle forze politiche che il M5S non puntava e non punta alla diminuzione dei parlamentari, ma alla loro cancellazione? La democrazia e la libertà nel nostro Paese sono in pericolo", affonda invece la deputata di Forza Italia Elvira Savino. Anche Italia Viva entra nel merito della questione, ed i toni non sono per nulla accomodanti. "Singolare che, 'ospite' del presidente del Parlamento europeo, Beppe Grillo dia un'altra picconata alla democrazia rappresentativa", dichiara Marco Di Maio.

"Il Movimento 5 stelle chiarisca la sua posizione: perchè se l'intenzione è quella di fare proposte di facciata per nascondere progetti deliranti come l'elezione a sorte o la trasformazione delle elezioni in un voto sulla pluri-hackerata piattaforma Rousseau, noi non ci stiamo. Non accetteremo mai di trasformare la democrazia in una clickocrazia", ha concluso il capogruppo in commissione Affari Costituzionali.

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