Regioni in guerra sul nucleare: per decidere serve più tempo

Il problema è grosso. Le scorie nucleari vanno smaltite, ma nessuno le vuole.

Regioni in guerra sul nucleare: per decidere serve più tempo

Il problema è grosso. Le scorie nucleari vanno smaltite, ma nessuno le vuole. E così Regioni e Comuni si passano la patata bollente. Anche perché tra i luoghi individuati per il deposito nazionale ci sono i posti più belli d'Italia, tra Sicilia, Basilicata, Toscana, Puglia, Sardegna e Piemonte. E c'è chi chiede più tempo. «Abbiamo chiesto al governo più di 60 giorni per predisporre le osservazioni», spiega l'assessore della Difesa dell'ambiente della Sardegna, Gianni Lampis. Il presidente della Regione Christian Solinas ha annunciato di voler «mettere in campo ogni forma democratica di mobilitazione».

In Italia ci sono 33mila metri cubi di rifiuti radioattivi che vanno custoditi in sicurezza per almeno i prossimi 300 anni. Ma finora ci sono state quasi solo proteste. Il presidente della Puglia Michele Emiliano ha spiegato che «non si possono imporre scelte che rimandano al passato più buio, quello dell'assenza della partecipazione, dell'umiliazione delle comunità». «Ci opporremo con tutte le nostre forze a questa scelta scellerata - dichiara l'assessore pugliese all'Ambiente Anna Grazia Maraschio - e siamo pronti a mettere in campo qualunque azione, politica e legale, a tutela della salute dei cittadini e della bellezza dei nostri luoghi». L'idea è fare fronte comune insieme alla Regione Basilicata. Il sindaco di Matera Domenico Bennardi dice che un deposito nella sua zona sarebbe uno sfregio: «Ma ve lo immaginate un turista che arriva a Matera sito Unesco e trova una discarica di rifiuti radioattivi?». In Toscana stessa musica: «Sbalordisce e indigna l'idea di individuare nel territorio della Doc Orcia, dove c'è il paesaggio agricolo più preservato e bello del mondo, una qualsiasi forma di discarica», dice la Presidente del Consorzio del Vino Orcia, Donatella Cinelli Colombini. «È inaccettabile che su temi così importanti non ci sia stato nessun tipo di confronto con gli organi regionali e locali», ha detto il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia.

L'unico

sindaco che si è detto disponibile a valutare la costruzione del nuovo deposito sul proprio territorio si chiama Daniele Pane, è leghista e guida il Comune di Trino, poco meno di settemila persone in provincia di Vercelli.

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