La coerenza non è la specialità della casa tra i 5 Stelle. La proposta di ricandidatura di Virginia Raggi ha dimostrato quanto il Movimento non sia in grado di tenere fede alle promesse, ai principi e agli impegni presi con i suoi elettori e simpatizzanti. Tra i capisaldi del movimento di Beppe Grillo c'era l'impossibilità del doppio mandato, una regola ferrea, incisa a fuoco sul granito, almeno stando alle parole di Luigi Di Maio di appena due anni fa. Parole che, evidentemente, non erano così indelebili come l'attuale ministro degli esteri voleva far credere.
Il 31 dicembre 2018, a poche ore dallo scoccare del nuovo anno, l'ex capo politico del Movimento 5 Stelle affermava: "La regola dei due mandati non è mai stata messa in discussione e non si tocca. Né quest'anno, né il prossimo, né mai. Questo è certo come l'alternanza delle stagioni e come il fatto che certi giornalisti, come oggi, continueranno a mentire scrivendo il contrario". Virginia Raggi era sindaco di Roma già da qualche tempo, il Movimento era già in parlamento e "certi giornalisti" mettevano in dubbio l'affidabilità della regola dei due mandati. Mentivano, secondo Luigi Di Maio, o forse erano solo lungimiranti visto come si sono evoluti i fatti in questi ultimi giorni. La stampa non è certo dotata di capacità divinatorie tali da predire il futuro, probabilmente già all'epoca c'erano le prime avvisaglie che si sarebbe verificata una discrepanza tra il dire e il fare.Ed eccola, puntuale, la discrepanza. A pochi minuti dall'annuncio della ricandidatura di Virginia Raggi, ecco che il capostipite dei pentastellati, Beppe Grillo, dà la sua benedizione alla sindaca. "Daje", scrive l'ex comico su Twitter, condividendo una foto insieme all'attuale prima cittadina della Città Eterna. Anche lo stesso Luigi Di Maio, che forse ha scordato le sue stesse parole del 31 dicembre 2018, ha dato la sua approvazione a Virginia Raggi, con un messaggio molto meno ermetico rispetto a Grillo. "Virginia Raggi sta svolgendo un ottimo lavoro a Roma. Ed ha bisogno del supporto di tutto il Movimento", ha scritto il ministro degli esteri.La regola dei due mandati non è mai stata messa in discussione e non si tocca. Né quest'anno, né il prossimo, né mai. Questo è certo come l'alternanza delle stagioni e come il fatto che certi giornalisti, come oggi, continueranno a mentire scrivendo il contrario.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) December 31, 2018
Probabilmente per i 5 Stelle vale la regola di Amadeus e Fiorello per Sanremo.
A pochi giorni giorni dalla fine della kermesse avevano assicurato che non ci sarebbe stato il bis, per loro, sul palco del Teatro Ariston, salvo poi smentire se stessi perché, d'altronde, la loro presenza al Festival nel 2021 non sarà il bis: sarà il primo Sanremo dopo il Covid.#Daje pic.twitter.com/50U2RL5ndG
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) August 11, 2020
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