"Renzi arriva in Calabria per riciclare la solita cricca"

Domenica il voto. La candidata di Forza Italia: "Il premier dà sostegno a un comunista che fa politica da 40 anni"

"Renzi arriva in Calabria per riciclare la solita cricca"

Reggio Calabria - L'ipocrisia è una caratteristica imprescindibile di chi fa politica. Se uno vuol far carriera fra le aule deve affidarsi a due qualità delle quali non può assolutamente fare a meno: la prima è quella di spararle grosse, ovvero promettere ciò che non è possibile realizzare; la seconda è quella di dissimulare, ovvero far credere il contrario di quello che si pensa. Di sicuro, in entrambe queste specialità il premier Matteo Renzi è un vero fuoriclasse. E le elezioni regionali in Calabria ne sono una lampante dimostrazione pratica.

Da una parte Wanda Ferro, 46 anni, presidente della Provincia di Catanzaro dal 2008 al 2014, prima donna ad essere eletta presidente di una provincia calabrese. È sostenuta da tre liste: Forza Italia, Fratelli d'Italia e Casa delle Libertà per Wanda Ferro. Dall'altra Mario Oliverio, 61 anni, presidente della provincia di Cosenza dal 2004 ad oggi, uno che faceva il parlamentare già quando in aula c'erano Berlinguer, Andreotti e Fanfani, prima nel Pci, poi nei Ds. Lui è il non-renziano che ha vinto le primarie del centrosinistra e che si è portato dietro 8 liste nelle quali si sono ritrovati tutti i vecchi politici che hanno fatto il bello e il cattivo tempo da 50 anni in Calabria. Quei vecchi tromboni (Agazio Loiero in primis ) che hanno governato con tutti i governi regionali: 192 candidati di cui solo dieci renziani. Dopo mezzo secolo di inciuci, raggiri, complotti, favoritismi, sotterfugi, accordicchi, finalmente i calabresi hanno l'occasione di voltare pagina.

Presidentessa Ferro, crede di potercela fare?

«Questi sono giorni determinanti. Ho vinto quando nessuno ci credeva per cui non mi arrendo nemmeno stavolta. E per questo mi rivolgo a tutti quei calabresi che vogliano riprendersi orgoglio e dignità. Soprattutto i giovani che giustamente sono i più arrabbiati e le donne che sanno fare rete con gli uomini quale valore aggiunto che mi ha sempre sostenuto e che mi sosterrà anche questa volta».

Come lo vede Renzi in Calabria per sostenere il candidato Pd?

«Un bel teatrino. Vorrei far notare al premier che la mano che stringerà, come fra due vecchi amici, persino compagni, per augurare la vittoria è quella di un anti-renziano che fino allo scorso settembre voleva eliminare tramite Lorenzo Guerini e Luca Lotti. Cerimoniere dell'arrivo di Renzi è Ernesto Carbone che fa il nuovista a Roma e il comunista in Calabria, sposando sottotraccia la partita di Oliverio. La rottamazione può attendere. Intanto ricicliamo la vecchia cricca. Non si sa mai...».

Oliverio chi è in verità?

«Bersaniano ma alla bisogna anche dalemiano e cuperliano per stare al passo coi tempi, Oliverio non s'è mai mosso d'un millimetro. Gli emissari del segretario del Pd nulla hanno potuto contro l'ostinazione di Oliverio. Ma di Renzi e della sua opposizione se n'è fregato. Ha promesso almeno tre assessorati alla Sanità (che è commissariata, ndr ) e quattro tra Lavori pubblici e Infrastrutture. È lo stile Calabria che va avanti da vent'anni. Si sono spartiti le poltrone prima del voto.

Il modello Renzi in vigore anche a Roma...

«Esatto.

Oltretutto da decenni Oliverio percepisce tre pensioni oltre ai 3mila euro al mese per un vecchio vitalizio da consigliere regionale. Questo è l'uomo che dovrebbe rinnovare la politica e al quale il rottamatore Renzi stringerà la mano».

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