“Le liste del Pd sono pulite. Abbiamo cambiato candidato a Ercolano e a Giugliano. Noi siamo intervenuti in modo molto forte. Chiarito che abbiamo fatto una operazione di pulizia, in Campania però le elezioni decidono il futuro di Bagnoli, Caserta, il futuro della lotta alla criminalità. Poi certamente ci sono candidati non solo impresentabili ma anche ingiustificabili". Matteo Renzi, nel corso del videoforum di Repubblica.it, ribadisce la linea già tracciata da Lorenzo Guerini e dal candidato presidente Vincenzo De Luca: “non si può addebitare al Pd il fatto che altre liste che appoggiano il Pd abbiano candidati impresentabili".
Ma gli “impresentabili” sono presenti anche in Puglia nelle liste che appoggiano Michele Emiliano. Se in Campania accanto a De Luca si sono schierati i cosentiniani, alcuni neofascisti e altri legati alla camorra come Enricomaria Natale, nel Tavoliere è lunga la lista degli ex forzisti, neofascisti, ex aennini o finiani di lungo corso che hanno fatto il cosiddetto salto della quaglia. È il nuovo corso del Partito della Nazione che rottama i vecchi leader della sinistra, esclude i nuovi come Speranza, Fassina e Civati ma imbarca gli orfani del centrodestra per vie traverse. Si tratta di un vecchio stratagemma quello di far nascere dal nulla liste civetta o civiche dove inserire coloro che hanno fatto i voltagabbana. De Luca, per esempio, ha dichiarato che i candidati della sua coalizione sono più di 500 e che è stato impossibile fare uno screening completo di tutte le liste, è pur vero che almeno nella lista “De Luca Presidente” poteva accorgersi della presenza del prefetto Franco Malvano, ex senatore forzista candidato del centrodestra a Napoli nel 2006 contro Rosa Russo Iervolino? Era altresì palese che il senatore di Gal Vincenzo D’Anna, cosentiniano di ferro, abbia espresso pubblicamente più volte la sua preferenza per il candidato di centrosinistra e la volontà di creare una lista in suo appoggio.
In Puglia è eclatante, invece, il caso di Francesco Spina, un ex forzista candidato con l’Udc, ma che al momento ricopre la carica di sindaco di Bisceglie e presidente della provincia Bat (Barletta – Andria- Trani), ovviamente appoggiato dal centrodestra. Le larghe intese in salsa pugliese erano così difficili da scovare prima delle Regionali? Il Pd è il primo partito il cui segretario chiede i voti per i suoi candidati presidente ma rifiuta quelli dei suoi alleati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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